distorsione
distorsióne [Der. del lat. distorsio -onis, dal part. pass. distortus di distorquere "storcere", comp. di dis- e torquere "torcere"] [ELT] Alterazione della forma, mancanza di similitudine tra la forma d'onda di un segnale applicato a un quadripolo (un amplificatore, una linea di trasmissione, ecc.) e la forma d'onda del segnale che si ha all'uscita del quadripolo stesso, vale a dire che il segnale di uscita è deformato, distorto rispetto a quello d'entrata a causa di variazioni delle sue caratteristiche (d. armonica, di ampiezza, di fase, ecc.: v. oltre). ◆ [OTT] Una delle aberrazioni geometriche di un sistema ottico (nei due tipi di d. a cuscinetto e a barilotto): v. sistemi ottici: V 312 a. ◆ [ELT] D. armonica: quella, dovuta a non linearità del quadripolo di trasmissione, che fa comparire armoniche nuove nello spettro del segnale d'uscita; è talora provocata ad arte, per es. per effettuare la moltiplicazione della frequenza di segnali. ◆ [ELT] D. di ampiezza: (a) quella che si ha se l'attenuazione, o l'amplificazione, del quadripolo distorcente dipende, a parità di frequenza, dall'ampiezza del segnale in ingresso, come dire se l'ampiezza del segnale di uscita è funzione non lineare dell'ampiezza del segnale di entrata; (b) nell'ambito della trasmissione di segnali tale d. è riferita a componenti del segnale aventi frequenza diversa; se non efficacemente contenuta, dà luogo a profonde alterazioni del segnale: v. segnali telefonici: V 114 e. ◆ [ELT] D. di fase: nella trasmissione di segnali, si ha quando la velocità di fase dei segnali varia con la loro frequenza, talché sono alterate le relazioni di fase fra le varie componenti armoniche: per es., v. segnali telefonici: V 114 f. ◆ [ELT] D. di frequenza: si ha quando l'amplificazione del quadripolo distorcente dipende dalla frequenza del segnale, talché sono alterati i rapporti d'ampiezza fra le varie componenti armoniche; in qualche ambito è identificata con la d. di ampiezza (v. sopra). ◆ [ELT] D. di non linearità: (a) quella dovuta alla presenza di componenti non lineari nel quadripolo distorcente e che introduce nel segnale distorto componenti armoniche del segnale applicato, e allora lo stesso che d. armonica (v. sopra); (b) nell'ambito della trasmissione di segnali è identificata con la d. di ampiezza (per es., v. segnali telefonici: V 114 f). ◆ [FSD] D. reticolare: fenomeno che deriva da una deformazione plastica localizzata o diffusa di un materiale metallico allo stato mono- o policristallino; consiste in una sorta di alterazione (ondulazione, piegamento e simili) dei piani cristallografici (specie quelli sui quali hanno luogo i fenomeni di scorrimento plastico) rilevabile con diversi sistemi di indagine, tra cui in partic. le tecniche di diffrazione di raggi X che permettono di evidenziare il fenomeno dell'asterismo; per le d. asimmetriche e simmetriche: v. leghe metalliche: III 386 e. ◆ [FSD] D. tetragonale: v. semiconduttori misti: V 154 e. ◆ [FML] Energia di d.: v. liquido, stato: III 452 d. ◆ [ELT] Fattore percentuale di d. non lineare (o semplic. d. percentuale di un quadripolo distorcente): è la quantità D=100(a2₂+...+a2n)1/2/a₁, essendo a₁ il valore efficace della fondamentale e a₂,...,an i valori efficaci della seconda, terza,..., n-esima armonica del segnale di uscita corrispondente a un segnale d'entrata sinusoidale.