DISSOCIAZIONE
. Psicopatologia. - Processo morboso che disgiunge elementi psichici dapprima associati. Una dissociazione irreparabile s'ha quando rimangono distrutti fasci di fibre o masse di cellule nervose che servono di collegamento associativo fra centri diversi: così si spiegano talune forme d'afasia. Senza che la distruzione sia completa, bastano lesioni diffuse che depauperino oltre un certo segno il substrato anatomico per determinare un'impossibilità completa della funzione associativa o un'insufficienza relativa che si rivela con una claudicazione funzionale.
Assai più frequenti di queste dissociazioni dovute a processi distruttivi sono le dissociazioni durevoli o transitorie che avvengono per lesioni delicatissime e riparabili o per disturbi funzionali. Anche normalmente, per emozioni intense, s'ha come un restringimento dell'attività psichica al campo delle reazioni istintive, e la coscienza, così ristretta, rimane impervia a ogni azione della esperienza, della ragione, della critica; e persino si può avere una dimenticanza completa, dovuta appunto a isolamento dissociativo, di tutto l'accaduto. In condizioni anormali questi effetti possono essere esagerati e protratti. Altri processi dissociativi consistono nell'attività di funzioni psichiche più o meno automatizzate, mentre tutte le altre attitudini psichiche restano inerti, e la personalità è come assente. Appartengono a questo tipo gli atti automatici compiuti nelle crisi epilettiche, nel sonnambulismo, nell'ebrietà da sonno, il pavor nocturnus, l'estasi, il sonniloquio. Per dissociazione si possono avere come delle grandi linee di frattura nella compagine della personalità, sicché l'individualità psichica è spezzata in due o più personalità minori, che operano con indipendenza, sia in tempi successivi, sia simultaneamente. I più tipici fenomeni di questa sorta s'osservano in soggetti isterici e si possono riprodurre artificialmente nell'ipnosi. A dissociazioni della stessa indole si possono pure attribuire le cosiddette anestesie isteriche, nelle quali si direbbe che la sensibilità persista, ma rimanga estranea alla personalità psichica, aggregandosi a una personalità automatica e subcosciente. Strettamente affini a quelli dell'isterismo sono i fenomeni di dissociazione dello stato medianico, che s'estrinsecano con la scrittura, col disegno e altri atti nello stato di trance; e così pure le crisi di glossolalia che s'osservano in certi deliranti mistici.
A delicati e complessi fenomeni di dissociazione, che determinano anomalie abituali, gravi e caratteristiche del pensiero, degli affetti e della condotta, si possono attribuire i numerosi sintomi di quelle psicosi dissociative (schizofrenia), che una volta si preferiva battezzare demenza precoce. Non c'è in queste condizioni vera demenza, ma si direbbe che l'esperienza immagazzinata nella memoria non venga utilizzata a cagione d'ostacoli, ora sistematici, ora diffusi, ora temporanei, ora stabili, che impediscono l'evocazione corretta, fanno deviare il pensiero per vie traverse, impediscono i nessi normali fra il pensiero, gli affetti e l'azione, determinano quella profonda incoerenza che rende stolido il contegno di questi ammalati. D'altra parte sembra che per stimoli abnormi, nati nel seno stesso dei centri nervosi per irritazioni patologiche, s'insinuino nella corrente del pensiero immagini rappresentative e sensoriali, e immagini di atti, che si comportano come un elemento autonomo, dissociato, della personalità psichica, sicché le idee, gli affetti e gli atti degli ammalati sorgono come fenomeni autonomi, ai quali la personalità del malato assiste passiva e impotente.