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dissimile

di Fernando Salsano - Enciclopedia Dantesca (1970)
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dissimile

Fernando Salsano

Opposto di ‛ simile ' , come esplicitamente si attesta in Cv III 18 quello che è dissimile per sé si faccia simile per lo mostramento de la buona volontade, dove la diversità è nella natura di due stati, del signore e del servo; così già al § 7 ne l'amistade de le persone dissimili di stato conviene... una proporzione essere. Secondo la medesima accezione ha valore sostantivo al § 5 con ciò sia cosa che intra dissimili amistà essere non possa.

Si completa di un esplicito termine di comparazione in Pd VII 80 Solo il peccato è quel che la [umana creatura] disfranca / e falla dissimile al sommo bene, dove significa la perdita della somiglianza, e in Cv IV XXII 5 questo naturale appetito... si mostra non dissimile a quello, dove si riferisce alla possibilità di distinzione tra ‛ appetito d'animo naturale ', intellettivo e infuso dalla Grazia divina, e appetito puramente naturale.

Privo di ogni riferimento, significa la variabilità di una condizione, in Cv III VIII 7 l'ultima potenza de la materia, la qual è in tutti quasi dissimile.

Vocabolario
dissimile
dissimile dissìmile agg. [dal lat. dissimĭlis, comp. di dis-1 e simĭlis «simile»]. – Che non ha le medesime qualità, la stessa forma, ecc.; diverso: cose d. fra loro; sono molto dissimili l’uno dall’altro; caratteri d.; figlio d. dal (meno...
dissimilare²
dissimilare2 dissimilare2 v. tr. [foggiato su assimilare, con sostituzione di prefisso] (io dissìmilo, ecc.). – Rendere dissimile; più frequente l’intr. pron. dissimilarsi, in linguistica, di suono che subisce una dissimilazione.
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