DISSENTERIA (dal gr. δισεντερία)
Questo termine, che spesso impropriamente s'attribuisce a condizioni morbose d'origine diversa, caratterizzate da scariche diarroiche ripetute, con muco e sangue, accompagnate da tenesmo, indica malattie ad agente patogeno definito; le forme più importanti sono la dissenteria amebica e quella bacillare. Assai più rare sono la dissenteria da Giardia intestinalis (lambliasi), da Balantidium coli (balantidiasi), da Spironema eurygyratum (spirochetosi).
La dissenteria bacillare è una malattia epidemica (dissenteria epidemica in confronto della dissenteria amebica o dissenteria endemica), febbrile, a decorso acuto (a volte fulminante), subacuto, o cronico, con diffusione però anche sporadica, endemica, e propria specialmente delle zone tropicali. È notissima dai tempi più remoti, e sono di ricordo recente le epidemie nelle guerre di Crimea, franco-prussiana, russo-turca, russo-giapponese e nella guerra mondiale. È dovuta al Bacillus dysenteriae isolato nel 1897 da Kiyoshi Shiga nelle feci e nelle ghiandole mesenteriche e studiato successivamente da Flexner, Strong, Kruse, Park, ecc. Questo germe ha caratteri morfologici e culturali che lo ravvicinano al gruppo tifo-coli: è immobile, privo di ciglia, asporigeno, si decolora col Gram. Oltre al B. dysenteriae, o tipo Shiga-Kruse, per il diverso comportamento biochimico sui terreni di coltura si distingue il gruppo del B. paradysenteriae con i varî tipi: Park-Hiss, Flexner, Strong. I germi sono disseminati dagl'infermi guariti o dai portatori inquinando l'acqua, gli alimenti; il contagio è tanto più facile quanto peggiori sono le condizioni igieniche e minori le resistenze organiche. Dopo un periodo d'incubazione di 1-4 giorni (anche 14); con senso di grave malessere, dolori addominali, s'inizia la diarrea che al 2°-3° giorno diviene limacciosa, costituita quasi esclusivamente da masse di muco commiste a sangue che vengono emesse da 20 a 100 volte al giorno con violento tenesmo: s'accompagna febbre, oliguria, leucocitosi; nei casi gravi delirio, stupore, aspetto coleriforme. Segue la morte, o in qualche settimana i sintomi si mitigano; si possono avere ricadute e passaggio alla forma cronica. Si riaccende la febbre per complicazioni artritiche. Si possono avere anche neuriti periferiche, meno spesso congiuntiviti, iriti, iridocliti, peritoniti. Specialmente nel tipo Shiga-Kruse, Olitzky e Kliger hanno dimostrato un'esotossina termolabile, alla quale si devono i fenomeni generali, e un'endotossina che produce i fenomeni intestinali. Per ciascuna delle due è possibile ottenere antitossine specifiche. L'enterotropismo del germe si manifesta con la sua localizzazione sul crasso (eccezionalmente più in alto), dove produce un'infiammazione pseudomembranosa e poi processi ulcerativi raramente perforanti, che nella guarigione sono colmati da tessuto di granulazione che per retrazione cicatriziale può essere causa di stenosi intestinale. Dopo 8-10 giorni sono dimostrabili nel sangue sostanze agglutinanti utilizzabili per la diagnosi con l'isolamento del germe specifico dalle feci. La malattia dà un'immunità transitoria. La cura è essenzialmente sieroterapica, integrata dalla cura sintomatica (evacuanti, adsorbenti, oppiacei, cardiotonici).
La dissenteria amebica (o dissenteria endemica) è clinicamente e anatomo-patologicamente molto simile a quella bacillare; presenta però più spiccata tendenza emorragica del muco emesso. È caratteristica la spiccata cosinofilia (10-20% di leucociti cosinofili nel sangue) e una minore leucocitosi. La cura è totalmente differente (v. amebiasi).