DISINTOSSICAZIONE
. Insieme dei processi che l'organismo mette in giuoco per liberarsi da sostanze nocive endogene o esogene. Le prime sono per lo più di origine alimentare o metabolica; le seconde di origine microbica o medicamentosa, se date in dose eccessiva. La disintossicazione verso le tossine microbiche rientra più propriamente nei processi immunitari; la disintossicazione verso le altre sostanze si svolge con una certa uniformità di indirizzo, seguendo processi fisici e chimici, i quali hanno luogo negli organi svelenatori rappresentati dal rene, dal fegato e, in grado minore, dalla mucosa intestinale, dal polmone e dalla pelle e annessi. Anche il sistema reticolo-endoteliale può procedere alla disintossicazione provvisoria di sostanze colloidali circolanti nel sangue, ma tale processo è poi collegato con altri di natura chimica che si svolgono successivamente. Le sostanze che vengono eliminate inalterate, attraversano le membrane di separazione fra l'organismo e il mezzo ambiente; tale processo, che implica solo la permeabilità di quelle membrane, è governato dalle leggi fisiche della diffusione unidimensionale. Più spesso l'organismo interviene con mezzi chimici, modificando le sostanze tossiche con processi di ossidazione o di riduzione, o demolendone le molecole mediante scissioni enzimatiche speciali (idrolisi, decarbossilazioni, ecc.). Infine, la disintossicazione è talora imperniata su fenomeni di sintesi chimica, che costituiscono le cosiddette sintesi protettive, per i quali l'organismo utilizza specialmente l'acido glicuronico, l'acido solforico, l'acido aminoacetico, i gruppi sterolici, i radicali sulfidrilici, acetilici e metilici. Qualora la quantità di tossico da inattivare non sia eccessiva, tutti questi processi chimici si svolgono secondo la legge d'azione di massa. Ma se il "lavoro di disintossicazione" è alto, si raggiunge presto un limite e allora la velocità di disintossicazione si mantiene costante per molto tempo, ciò che permette talora di effettuare misure assai utili.