disinflazione
Riduzione del tasso di inflazione. Con ciò il livello generale dei prezzi continua ad aumentare, ma meno velocemente. La d. è in genere perseguita dalla banca centrale, mediante un’appropriata politica monetaria, quando il tasso di inflazione ha raggiunto livelli eccessivi. Data l’esistenza di un trade off (➔) tra inflazione e disoccupazione (➔ p), quale è espresso dalla curva di Phillips (➔ Phillips, curva di) inclinata negativamente, la d. ha generalmente un costo in termini di maggiore disoccupazione, che viene definito tasso di sacrificio. Esso rivela di quanti punti percentuali dovrà aumentare la disoccupazione per ridurre di un punto percentuale il tasso di inflazione nel periodo di tempo prescelto, date le aspettative di inflazione degli operatori economici. Il tasso di sacrificio dipende dalla pendenza della curva di Phillips e dalla credibilità della politica monetaria con cui la d. è perseguita. Tanto più la curva di Phillips è ripida e tanto minore è l’aumento di disoccupazione che si deve sopportare per ottenere una data riduzione dell’indice di inflazione. Nel grafico 1 il tasso di sacrificio è misurato dal rapporto
dove u è la disoccupazione e π è il tasso di inflazione,
nel caso della curva di Phillips ripida, e dal più ampio
nel caso della curva di Phillips piatta. La credibilità della politica riduce il tasso di sacrificio, perché la posizione della curva di Phillips sul piano dipende dall’inflazione attesa. Quando il pubblico crede che la banca centrale effettivamente persegua la d., il tasso di inflazione atteso si riduce e la curva di Phillips si sposta in basso (grafico 2). Perciò, un minor tasso di inflazione effettivo è ottenibile con un tasso di disoccupazione invariato.