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disequilibrio

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In economia, situazione in cui gli scambi avvengono in presenza di vincoli o di impedimenti alla realizzazione dei piani degli agenti economici e quindi al raggiungimento dell’equilibrio in uno o più mercati.

L’analisi del d. muove essenzialmente dalla critica del processo di tâtonnement (➔) descritto da L. Walras, secondo il quale esiste un meccanismo di fissazione dei prezzi che assicura il raggiungimento dell’equilibrio economico generale, in cui tutti i soggetti massimizzano le loro utilità o i loro profitti e tutti i mercati sono caratterizzati da uguaglianza fra domanda e offerta. In realtà, fin dagli anni 1950 gli economisti hanno riconosciuto la presenza di importanti effetti prodotti dallo squilibrio di un mercato sulla formazione delle offerte e delle domande sugli altri mercati. I teorici del d. (fra i quali R. Clower, D. Patinkin, R. Barro, H. Grossman, E. Malinvaud) hanno costruito modelli che prendono in considerazione le implicazioni dei vincoli quantitativi nelle decisioni dei soggetti economici (per es., i lavoratori non possono prestare tutto il lavoro che desiderano al salario corrente o le imprese non possono vendere ai prezzi correnti tutta la produzione, e ciò determinerà conseguenze sull’offerta e sulla domanda di lavoro). L’aspetto centrale della teoria del d. è l’ipotesi secondo la quale i mercati non raggiungono l’equilibrio e gli aggiustamenti possono avvenire attraverso variazioni delle quantità. Tali aggiustamenti nei diversi mercati sono poi legati fra loro dai vincoli relativi alle quantità che le famiglie e le imprese devono rispettare nella formulazione delle loro decisioni. L’analisi del d. ha influenzato in modo significativo la ricerca economica, ponendo alla base degli studi macroeconomici i fondamenti microeconomici, vale a dire il comportamento e le scelte delle singole unità economiche nei diversi contesti.

Vedi anche
microeconomia Parte della teoria economica che si propone di analizzare il funzionamento dell’economia attraverso il comportamento dei singoli agenti. Si differenzia quindi fortemente dalla macroeconomia, che invece investiga sugli aggregati economici. In microeconomia si assume che gli individui siano dotati di una ... Marie-Esprit-Léon Walras Walras, Marie-Esprit-Léon. - Economista (Évreux 1834 - Clarens, Losanna, 1910), figlio di Auguste. Prof. nell'univ. di Losanna (1870-92), Walras, Marie-Esprit-Leon prese le mosse da alcune delle idee del padre e dalle applicazioni matematiche all'economia di A. Cournot e dedicò la parte maggiore e migliore ... profitto L’utile che si ricava da un’attività imprenditoriale, inteso come eccedenza del totale dei ricavi sul totale dei costi (di una o più operazioni commerciali o finanziarie o dell’intera gestione di un’impresa). economia Secondo l’economia classica il profitto è la differenza tra ricavo e costo e ha ... macroeconomia Parte della teoria economica (detta anche macroanalisi economica) che ha per oggetto l’individuazione dei valori di equilibrio dei grandi aggregati (reddito nazionale, livello dell’occupazione complessiva, livello generale dei prezzi ecc.), e il loro andamento nel tempo, in contrapposizione alla microeconomia, ...
Categorie
  • METODI TEORIE E PROVVEDIMENTI in Economia
Tag
  • DOMANDA E OFFERTA
Vocabolario
diṡequilìbrio
disequilibrio diṡequilìbrio s. m. [comp. di dis-1 e equilibrio]. – Forma rara per disquilibrio.
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