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disdetta

Enciclopedia Dantesca (1970)
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disdetta (disdetto)


Del participio femminile sostantivato di ‛ disdire ' (v.), che ricorre in Rime XCIII 11 s'ella è donna che porti anco vetta, / sì 'n ogni parte mi pare esser fiso / ch'ella verrà a farti gran disdetta, non si dimenticherà che è immediatamente seguito da secondo detto m'hai ora, con cui D. si riferisce alle previsioni dell'amico (Rime XCII 9-11 " Onde a te cade farne alta vendetta / di quella che l'ha sì forte conquiso, / che null'altra mai non se ne inframetta "). Il significato di " smentita " è qui evidente più che in Rime XCI 93 altri si getta / in compagnia che non è che disdetta / di mala fama ch'altri di lui suona (vi si osservi il contrasto disdetta - suona).

La forma del participio maschile sostantivato è solo nel Fiore, con il significato di " smentita ", " scusa " (no gli bisogna di far gran disdetti, CXXV 13), o di " rifiuto " (non fu mai veduta / ... femina cu' piacesse tal disdetto, LIX 7; cfr. Se quella cu' richiedi ti rifiuta / tu sì non perdi nulla in su' scondetto, vv. 1-2). In Rime LXXXVII 8 chi mi vede e non se ne innamora / d'amor non averà mai intelletto, / ché non mi fu in piacer alcun disdetto / quando natura mi chiese a colui / che volle, donne, accompagnarmi a vui, anche se è forse possibile interpretare " nel piacere non ebbi alcun rifiuto ", sarà preferibile " non mi fu rifiutato alcuno tra i piaceri ".

Bibl. - M. Corti, Contributo al lessico predantesco. Il tipo " li turbato ", " la perduta ", in " Arch. Glottol. It. " XXXVIII (1953) 58-92.

Vocabolario
disdétta
disdetta disdétta s. f. [der. di disdire1]. – 1. a. Anticam., con senso generico, il dir di no, rifiuto, ricusa: ubbidendo senza alcuna d. (Boccaccio). Oggi, dichiarazione di risoluzione di un contratto o sim., soprattutto di contratti...
disdettare
disdettare v. tr. [der. di disdetta], non com. – Disdire, dare la disdetta; si usa soltanto nell’infinito e nei tempi composti: d. un appartamento, un mezzadro.
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