In grammatica, parti del d., le varie categorie nelle quali la grammatica tradizionale suole dividere il corpo lessicale di una lingua, in base alla funzione che le singole parole adempiono nella frase. In italiano si distinguono in genere nove parti del d., delle quali cinque sono dette variabili, in quanto hanno una flessione (sostantivo, aggettivo, articolo, pronome, verbo), e quattro invariabili (avverbio, preposizione, congiunzione, interiezione).
In sintassi, con riferimento al modo con cui, narrando o scrivendo, si riproducono le parole dette da altri, si distingue un d. diretto, in cui le parole sono riprodotte nella forma originale (per es.: Mi disse: «Tornerò domattina») e un d. indiretto, quando esse sono riferite nella forma voluta dalle leggi della dipendenza sintattica (per es.: Mi disse che sarebbe tornato l’indomani mattina). Si distingue infine un tipo intermedio, detto d. indiretto libero, in cui le parole o il pensiero di una persona vengono riferite dall’autore in forma indiretta, ma tacendo il verbo dichiarativo reggente o ponendolo in inciso, come se si avesse la citazione diretta.