direttismo
s. m. Teorizzazione dell’esercizio della democrazia esercitata direttamente dal popolo.
• Dicevo che l’unico punto fermo che ancora ci resta è la Costituzione e un sistema costituzionale. Che oggi è insidiato da un infantile populismo costituzionale e da un «direttismo» sconfitto da duemilacinquecento anni di esperienza. Sarebbe l’ultima sciagura. (Giovanni Sartori, Corriere della sera, 9 settembre 2010, p. 1, Prima pagina) • Fino a che punto può spingersi la sfida di [Beppe] Grillo alla democrazia rappresentativa? Il movimento ripudia espressamente la delega, propugna la disintermediazione, vuole aumentare le dosi di quello che i politologi chiamano «direttismo». Quest’ultimo non è una novità nelle democrazie, ma è stato finora interpretato come un ampio ricorso ai referendum, una strategia applicata sistematicamente in Italia con alterni risultati, ma il «direttismo» del M5S non consiste in questo, bensì nell’uso della Rete per costruire il movimento e il consenso. (Giancarlo Bosetti, Repubblica, 7 marzo 2013, p. 40, R2 Diario) • Basti pensare al nostro premier e ai dubbi di questi giorni sull’Italicum. La madre di tutte le riforme, inseguita per mesi, è entrata in vigore venerdì scorso: già #TuttoDaRifare? Il quadro che emerge è quello di una democrazia sotto stress. Sottoposta a tentativi di rivitalizzazione che, giocando sul direttismo, entrano in tensione reciproca. E con il principio della rappresentanza. Da un lato, il potere dei capi: la democrazia del leader. Dall’altro lato, la democrazia dal basso: diretta e partecipata. (Fabio Bordignon, Piccolo, 3 luglio 2016, p. 24).
- Derivato dall’agg. diretto con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nel Corriere della sera del 28 febbraio 1995, p. 29, Commenti & opinioni (Giovanni Sartori).