diportare
Ricorre in Fiore CLXXX 13 ché tutte cose ch'uom ha con travaglio / par ch'uon le pregi più e le diporta, dove il verbo è usato transitivamente col significato di " comportare ", " sopportare " (e ha, per la rima, la forma dell'indicativo ma con valore di congiuntivo, in correlazione con pregi). È accezione rara, ispirata al francese deporter (cfr. " por lor maus miauz deporter ", Roman de la Rose 1856), per cui si veda Francesco da Barberino Reggimento (ediz. Sansone, 29): " e ben poria più largo diportare alcuna cosa lo spontaneo freno ".