DIONYSIOS (Διονύσιος)
8°. - Scultore ateniese, figlio di Apollonios, della metà del I sec. d. C., autore della statua cosiddetta di Agrippina Minore, da Olimpia. Il corpo della statua, privo della parte inferiore delle braccia, fu trovato incastrato in un muro; la testa fu rinvenuta sotto l'altare S dello Heraion, in condizioni piuttosto mediocri; ma non è sicuro se essa sia pertinente alla medesima statua, pur essendole affine stilisticamente. Il ritratto presenta la pettinatura caratteristica dell'età di Claudio. Il Loewy colloca idealmente la statua insieme ad altre firmate da Eraton, Eros, Eleusinios, nel pronao o di fronte alle colonne del lato E dello Heraion; il Graindor pensa, invece, che l'Agrippina fosse nella cella del tempio, posta di fronte al ritratto di Claudio. La figura femminile, in marmo pentelico, è rappresentata nel tipico atto dell'offerta rituale: ne è testimonianza il manto alzato sulla nuca. Ardita è l'ipotesi del Treu che Agrippina stesse porgendo il sacrificio al marito raffigurato sotto le spoglie di Zeus. Non ci è dato ricollegare D. a nessuna delle famiglie attiche di scultori attivi in questo periodo, dato il nome del padre troppo comune (forse è, l'Apollonios figlio di Archias o di Nestor?).
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., n. 331; G. Treu, Die Bildwerke v. Olympia, in Olympia, Berlino III, 1897, pp. 256-257; C. Robert, in Pauly-Wissowa, V, 1903, c. 1001, s. v., n. 162; W. Amelung, in Thieme-Becker, IX, 1913, p. 316, s. v.; P. Graindor, Athènes de Tibère à Traian, Il Cairo 1931, p. 177; G. M. A. Richter, Three Critical Periods, Oxford 1951, p. 53, fig. 109.