DIONYSIAS (Διονυσιάς)
2°. - Città della provincia romana di Arabia, identificata con l'antica Σόαδα (odierna es-Suweida, situata poco a N di Bostra). Il nome di D. è attestato solo a partire dal III sec. d. C., ma poteva essere più antico; D. fu anche sede episcopale.
Nella località di es-Suweida numerosi sono i resti di costruzioni ellenistiche e romane. Particolarmente degni di menzione sono: un ninfeo (con un iscrizione dedicata a Traiano), un tempio periptero esastilo con sette colonne sui lati lunghi, un teatro, un ponte sull'uadi Suweida. Nei pressi della città sorge il sepolcro monumentale di una donna, identificata come Chamrate da una iscrizione bilingue; del monumento originario, datato intorno all'èra cristiana, sussiste il basamento, formante un blocco a pianta quadrata (m 9 per lato) alto m 4,60; ogni lato è decorato con sei semicolonne doriche sormontate da un architrave e da un fregio a triglifi e metope lisce; gli intercolumni sono decorati con rilievi raffiguranti armi. La parte superiore del monumento era costituita da una piramide a scalini, poi rovinata. Ai primi secoli cristiani risale una basilica a cinque navate, con pavimento a mosaico (disegni geometrici); addossata alla basilica vi è una piccola chiesa.
Nel 1925 fra le rovine di es-Suweida fu creato un piccolo museo destinato a raccogliere il materiale della regione, il Gebel Druso; il museo fu però devastato l'anno stesso durante una rivolta araba; nel 1927 è stato ricostruito, ma molti pezzi risultavano mancanti. Del materiale scultoreo trovato a es-Suweida un bassorilievo con il giudizio di Paride è stato trasportato al Louvre; un fregio architettonico raffigurante varie divinità (Atena Atargatis, Giove-Hadad, Eros, Afrodite) è conservato nel museo locale.
Bibl.: R. E. Brünnow-A. von Domaszewski, Die Provincia Arabia, III, Strasburgo 1909, pp. 88-102; M. Dunand, Rapport sur une mission archéologique au Djebel Druze, in Syria, VII, 1926, pp. 326-335; id., Le musée de Soueïda. Inscriptions et monuments figurés, Parigi 1934.