DIONYSIADES (Δι[ο]νυσι[άδης])
Scultore greco, di origine incerta, attivo a Pergamo nel III-II sec. a. C., probabilmente autore di una parte del fregio della gigantomachia nel grande altare. Il Loewy presentava ancora questo scultore soltanto come di....., essendo stato trovato solo più tardi il frammento con la seconda parte del nome; faceva poi seguire al nome un altro frammento non pertinente, con l'iscrizione athenaiou da lui considerato etnico, posto al genitivo perché doveva seguire ad esso il termine èrgon o èrga; avanzava infine l'ipotesi che potesse trattarsi dello scultore Dioskourides. In seguito invece si rinvennero altri frammenti, che permisero di integrare con sicurezza il nome di D.; meno sicura è, invece, l'integrazione dell'iscrizione di cui il nome fa parte, che è stata letta in Pergamon come: D. e Menekrates, figli di Menekrates fecero; e in Suppl. Ep. Gr., invece, come: D. figlio di Dionysios e Menekrates, figlio di Menekrates, rodii. I due sarebbero forse gli autori della figura di Zeus, e appartenenti a famiglie di scultori.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., 155; M. Collignon, Hist. de la Sculpt. gr., II, Parigi 1897, p. 524; C. Robert, in Pauly-Wissowa, V, 1903, c. 881, s. v.; Pergamon, VIII (1), n. 70; W. de Massow, in Arch. Anz., XLI, 1926, pp. 387-393; H. Bulle, in Gnomon, II, 1926, pp. 329-333; A. W. Lawrence, Classical Sculpture, Londra 1929, p. 297; Suppl. Epigr. Gr., IV, 1930, 679.