DIONISODORO (Διονυσόδωρος, Dionysodōrus)
Sofista, contemporaneo di Socrate, che col fratello Eutidemo è raffigurato nell'omonimo dialogo platonico come rappresentante dell'estrema degenerazione dell'eristica, ormai decaduta a volgare e talora puerile abilità di confutazione capziosa. Secondo i dati platonici (confermati anche, per qualche lato, da Senofonte, Memor., III,1) egli, nato a Chio, era emigrato a Thurii e indi ad Atene, dove, prima di esercitare la sofistica, aveva insegnato l'arte militare. Nè c'è ragione di dubitare della verità di queste notizie, salvo che per l'elemento di esagerazione, che l'intento satirico di Platone potrà avervi apportato.
Bibl.: Zeller-Nestle, Philos. d. Griechen, I, ii, 6ª ed., Lipsia 1920, pp. 1322-1323, anche per le altre indicazioni bibliografiche.