SOLIS, Dionisio
Drammaturgo spagnolo, nato a Cordova nel 1774, morto a Madrid nel 1834: noto col nome di Solis, sebbene si chiamasse De Villanueva y Ochoa. I suoi genitori lo avviarono allo studio della musica, ma egli preferì gli studî letterarî, e appena quindicenne tradusse in buoni versi spagnoli le Odi di Orazio e compose lodate poesie. Per vivere, entrò in una compagnia di comici ed ebbe agio di formarsi, senza aiuto di maestri, una varia e discreta cultura.. Il modesto ufficio che ebbe di suggeritore nel Teatro del Principe di Madrid nel 1799 gli diede agio e gli fu d'incentivo per attendere allo studio della drammatica.
Tradusse dall'Alfieri l'Oreste (1807) e la Virginia (1813) molto abilmente, nonché da Ducis, da Voltaire, da Kotzebue. Scrisse due tragedie, ma di scarso merito, Tello de Leira e Blanca de Borbón, mai rappresentate e inedite ancora come le sue commedie Las literatas, La comparsa de repente (1820) La Pupila (1830). Nelle vive polemiche che allora infierivano circa il teatro classico spagnolo, parteggiò per i classici e felicemente rimaneggiò e rifuse drammi di Tirso de Molina, di Lope de Vega, di Moreto, di Rojas, di Alarcón, richiamandoli a nuova vita. Il suo buon gusto, le sue vedute e dottrine nel campo della drammatica (esposte nel Prologo alla traduzione dell'Oreste alfieriano) gli valsero buon nome e autorità, tanto ch'egli ebbe non poco influsso sull'arte del grande attore tragico I. Máiquez di Cartagena.