DIONISIO Scitobrachione (Διονύσιος Σκυτοβραχίων, cioè "braccio di cuoiaio"; Dionysius Scytobrachion)
Secondo Suida fu di Mitilene, e visse fra il sec. II e il I a. C.; insegnò ad Alessandria, e la sua casa fu frequentata da M. A. Gnifone, maestro di Cicerone. Suida lo chiama ἐποποιός "compositore di poemi", e infatti gli vengono attribuiti i poemi "sulla spedizione di Dioniso e di Atena" e l'"opera mitica contro Parmenione" oltre ai sei libri di Argonautiche in prosa contesegli da un D. Milesio. Svetonio (De gramm., 7) lo reputa soltanto un grammatico. Fonte di Diodoro Siculo (v.) pare si possa credere autore anche dei Τρωικά attribuiti al Milesio. Forse i due Dionisî sono una sola persona, così chiamati per il soggiorno a Mitilene e a Mileto - caso frequente - o per uno scambio avvenuto nelle fonti, favorito dalle iniziali identiche. Dionisio si studia di far apparire il collegamento fra le varie leggende antiche, sì da formare quasi un ciclo mitografico coi caratteri dell'arte ellenistica, cioè la tendenza all'elemento romantico con la raccolta di elementi nuovi, originali di leggende rare.
Bibl.: I frammenti in C. Müller, Fragm. Hist. Graec., Parigi 1870, II, pp. 7-9; F. G. Welcker, Der epische Cyclus, 2ª ed., I, Bonn 1865, p. 76 segg.; Hachtmann, De D. Mytil. seu Scytobr., Bonn 1865; O. Sieroka, Die mythogr. Quellen für Dio dors III. und IV. Buch mit besond. Berücks. des D. Skytobr., Lyck 1878; E. Schwartz, De Dion. Scytobr., Bonn 1880; Schwartz, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, coll. 929-932; E. Bethe, Quaest. Diod. mythogr., Gottinga 1887; F. Susemihl, Gesch. d. gr. Litterat. in d. Alexandrinerzeit, Lipsia 1891, II, pp. 45-49.