CATONE, Dionisio (Dionysius Cato)
Lo Scaligero, al principio delle sue osservazioni ai Dicta Catonis (collezione di sentenze morali a coppie di esametri, di paternità e origine assai incerta - la parte più antica forse già del sec. II d. C. - e diffusissima nel Medioevo), scrive che in un codice antichissimo di Simeone Bosius, che egli giudica di grande valore, il titolo era Dionysii Catonis disticha de moribus ad filium. Elia Vinet conferma la testimonianza dello Scaligero. Ma questa affermazione, data anche la cattiva fama del Bosius come falsificatore, non sembra sufficiente a infiammare la testimonianza dei migliori codici giunti a noi, in cui il titolo è Dicta M. Catonis ad filium suum o Libri Catonis philosophi. Il Haupt ha ammesso l'ipotesi che in qualche manoscritto precedesse i Dicta la traduzione priscianea della Periegesi di Dionisio, e che a ciò sia dovuta la fusione dei due cognomi. Il Turicensis, in cui veramente i Dicta e la Periegesi si trovano vicini pur non essendo in quest'ordine, confermerebbe l'ipotesi.
Bibl.: Edizione fondamentale in Bährens, Poëtae latini minores, III, p. 205 segg.; v. per le varie questioni relative ai Dicta: Skutsch, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., s. v. Dicta Catonis, V, col. 358 segg.; Schanz, Gesch. d. Röm. Litt., III, 3ª ed., p. 34 segg.; Teuffel-Schwabe, Gesch. d. Röm. Litt., III, 6ª ed., p. 203-204 segg.