DIONE (Διώνη)
Dea dell'antica Grecia, originariamente compagna di Zeus, come pare indicare il suo stesso nome, e venerata al suo fianco nel santuario di Dodona; più tardi essa si eclissò quasi del tutto, quando il posto di regina del cielo e consorte di Zeus fu preso da Era. Figlia di D. e di Zeus fu riguardata Afrodite, detta talora Διωναία; e dai mitografi antichi D. fu fatta ora figlia dell'Oceano e di Tetide, ora di Urano e di Gea, ora ricordata come una delle nutrici di Dioniso, una cioè delle Ninfe Dodonee. Ebbe culto anche in Atene, fin da tempo verosimilmente molto antico; la sua ara sorgeva sull'Acropoli, dinanzi all'Eretteo (Corpus Inscr. Att., I, 324); nel teatro un posto era riservato al suo sacerdote (Corp. Inscr. Att., III,1,333).
Si trova rappresentata, oltre che su monete epirotiche, su pitture vascolari (in scene dionisiache) e nella Gigantomachia del grande altare di Pergamo.
Bibl.: W.A. Roscher, Studien zur vergleich. Mythologie der Griech. u. Römer, II, Lipsia 1875, p. 24 sgg.; Preller-Robert, Griech. Mythologie, I, p. 125; L. v. Sybel, in Roscher, Lexikon der griech. u. röm. Mythol., I col. 1028 seg.; Eascher, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 878-880.