CARAFA, Diomede
Ultimo figlio di Antonio Malizia, a cui nacque a Napoli intorno al 1406, fu dall'adolescenza partigiano fedele di Alfonso I d'Aragona, che servì nelle guerre di Spagna e di Barberia e accompagnò all'assedio e alla conquista di Napoli (1442). Molto autorevole perciò alla corte napoletana d'Alfonso, divenne onnipotente in quella del successore (1458) Ferrante il Vecchio, al quale dové cariche altissime, feudi vistosissimi (p. es. quello di Maddaloni) e ogni sorta d'incarichi, tra cui quello di soprintendere all'educazione del principe ereditario Alfonso duca di Calabria e delle reali principesse Eleonora e Beatrice. Nel 1466 si fece costruire nella via ora detta di San Biagio dei Librai un sontuoso palazzo, ch'è tra i più insigni monumenti napoletani del Rinascimento, e nel quale raccolse un ricchissimo museo di cose d'arte, di cui oggi sopravanza, nel Museo Nazionale di Napoli, una colossale testa di cavallo in bronzo dell'epoca romana, inviatagli in dono (1471) da Firenze dal suo amico Lorenzo il Magnifico. Morì a Napoli il 17 marzo 1487, ed è sepolto nel bellissimo mausoleo che s'era preparato fin dal 1470 nella chiesa di S. Domenico Maggiore.
Restano di lui otto "memoriali" d'indole morale e politica. Il testo originale si serba in un elegante codice, custodito nella Società napoletana di storia patria. Due sono ancora inediti: dei rimanenti, taluni sono stati pubblicati di recente nel testo originale, gli altri fin dal Cinque e Seicento o in traduzioni latine (di Battista Guarino e di Pietro Gravina) o in un rifacimento italiano di Filiberto Campanile.
Bibl.: S. Volpicella, Descrizione di edifici di Napoli, Napoli 1850, pp. 237-239, 407-408; A. von Reumont, Die Carafa von Maddaloni, I, Berlino 1851, p. 203 segg.; G. Filangieri, in Arch. stor. nap., VII (1882), pp. 407-20; Per nozze Nunziante-Spinelli, Napoli 1888; G. Ceci, in Napoli nobilissima, II (1893), passim; B. Croce, Memoriale a Beatrice d'Aragona di D. C., Napoli 1894; T. Persico, D. C., Napoli 1899.