DIOGNETUS (Diognetus)
Le uniche notizie che abbiamo di lui sono quelle che ci dà Vitruvio (x, 16, 3-8), dal quale apprendiamo che egli era architetto di Rodi e che la città gli corrispondeva ogni anno uno stipendio per l'opera sua. Kallias di Arados riuscì ad un certo momento a soppiantarlo, ma, in occasione dell'assedio di Demetrio Poliorcete, la fiducia dei suoi concittadini si rivolse ancora a lui: ed egli infatti, con il consiglio di formare avanti alle mura un acquitrino, così da impedire l'approccio delle macchine da guerra, salvò la patria. Da quanto si è detto sembrerebbe che egli fosse soprattutto un tecnico, la cui opera peraltro non è da escludere si estendesse anche a costruzioni o a progetti aventi carattere artistico, come sappiamo di altri "ingegneri" della stessa età sua.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte der griech. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 239; E. Fabricius, in Pauly-Wissowa, V, 1905, c. 786, s. v. Diognetos, n. 19; H. Thiersch, in Thieme-Becker, IX, Lipsia 1913, p. 312; M. Rostowtzeff, Social a. Econom. History of Hell. World, 2, Oxford s. a., II, p. 1233.