DIOGENE LAERZIO (Διογένης Λαέρτιος)
Grammatico, non filosofo, ma seguace di Epicuro, vissuto verosimilmente all'epoca di Alessandro Severo (222-235). Scrisse una specie di storia della filosofia dal titolo Vita e dottrine di coloro che si segnalarono nella filosofia, in dieci libri, sotto forma di epistola, dedicata ad una nobildonna erudita di Roma (Arria? Giulia Domna?). Compilazione priva di ogni valore critico, benché preziosissima per la ricostruzione della filosofia antica, contiene anche qualche notizia che interessa la storia dell'arte greca. Oltre al ricordo di alcuni edifici come l'Accademia e il Liceo d'Atene (iv, 3, 1; vii, 1, 9; ix, 8, 5), il Kraneion di Corinto (vi, 2, 11), il Portico di Zeus e il Pompeion di Atene (vi, 2, 3), il sepolcro di Mausolo (v. il detto di Anassagora, ii, 3, 6), vi sono citati anche numerosi artisti: un architetto (Architas, libro Περὶ μηχανῆς, viii 4, 5), sei pittori (Menippos, vi, 8, 5; Tales di Sicione e altro Tales, i, 5, 11; Theodoros ateniese; Theodoros efesio e altro Theodoros, ii, 8, 19), e dodici scultori (Anagoras, ii, 3, 11; Arkesilas, iv, 6, 21; Demetrios, v, 5, 11; Demokritos, ix, 7, 14; Aischines, 11, 7, 9;. Grillios, v, 1, 9; Lisippo, ii, 5, 2; Menippos, vi, 8, 5; Xenocrates, iv, 2, 13; Silanion, iii, 20; Simon, ii, 13, 4; Theodoros di Tebe, ii, 8, 19). Purtroppo, quasi sempre, si tratta per D. di distinguere il nome del filosofo di cui ha esposto la dottrina, da eventuali omonimi, artisti compresi. Alcune volte, per indicare che erano artisti. conosciuti, segnala che erano citati nei libri di Douris (Περὶ Ζωγράϕων, i, 1, 11), di Theophanes (Περὶ γραϕικῆς, ii, 8, 19) e di Antigonos (probabilmente sulla scultura, ii, 3, 11; ix, 7, 14). Di Grillios, ricordato nel testamento di Aristotile, dice che erano state a lui commissionate delle statue; di Lisippo, il grande scultore di Alessandro Magno, cita una statua in bronzo di Socrate posta dagli Ateniesi nel Pompeion dopo la sua morte; di Silanion, che dice contemporaneo di Prassitele, ricorda una statua di Platone che Mitridate di Persia avrebbe dedicato all'Accademia.
Interessano infine la storia dell'arte due detti, uno di Anakarsis circa il giudizio portato sugli artisti dagli incompetenti, ed uno di Socrate su gli artisti che spesso sono dimentichi di se stessi (i, 8, 5; ii, 5, 16).
Bibl.: Ediz. C. G. Cobet, Parigi 1850 e 1862; W. Christ-W. Schmid-O. Staehlin, Gesch. der griech. Litt., Monaco 1924, II, 2, pp. 863-866; R. Hope, The Book of Diogenes Laërtios. Its Spirit and Its Method, New York 1930.