DIODOROS (Διόδωρος)
2°. - Scultore ateniese, figlio di Hermattios, del II-I sec. a. C., noto da due basi che dovevano reggere statue-ritratto in bronzo. La prima è stata trovata ad Argo, reimpiegata nella costruzione di un edificio privato, e copiata dal Foucart: l'anàthema ritraeva un atleta vincitore nei giochi Σωτήρια che sappiamo istituiti nel 279 a. C., il che ci fornisce un termine post quem. La seconda base, anch'essa probabilmente supporto di un ritratto bronzeo, è in calcare bianco e proviene da Thelpusa (Arcadia); in questa firma il nome del padre è integrato quasi interamente, ma l'identità con l'autore della prima base è certa. Si è trovata ad Atene (nel 1947) una terza base circolare in marmo pentelico, divisa in varî pezzi: l'integrazione del nome è sicura; mancano però patronimico ed etnico; la datazione in base alla forma delle lettere è la fine del III sec. a. C.: quindi l'identificazione col precedente D. è incerta.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., nn. 239 e 240; C. Robert, in Pauly-Wissowa, V, 1903, c. 174, s. v.; W. Amelung, in Thieme-Becker, IX, 1913, p. 310, s. v.; G. Becatti, in Riv. Ist. Arch. Storia dell'Arte, 1940, p. 200; G. D. Meritt, in Hesperia, XVII, 1948, p. 39, n. 27.