DIODOROS (Diodorus)
1°. - Scultore greco, del V sec. a. C., citato da Plinio (Nat. hist., xxxiv, 85) come allievo di Kritios (discipulus Critiae), insieme ad altri artisti mediocri, che non si distinsero per nessuna opera. Il nome appare come D. nel codice Bambergense, però in altri si ha la forma Dionysodoros; facilmente si è pensato che anche la forma D. poteva essere una corruzione del nome Diodotos (v.) connesso da Strabone con la Nemesi di Ramnunte. Improbabile è, invece, l'identificazione del Sillig col cesellatore D., noto da un discusso epigramma (v.). Il Ferri, invece, rifiuta l'identificazione col Diodotos di Strabone, ma ritiene D. allievo diretto di Kritios, cioè della prima metà del V sec. a. C., importante figura nella storia dello sviluppo della scultura attica, forse iniziatore della struttura poi fissata da Policleto, che si sarebbe perciò valso delle precedenti esperienze di Diodoros.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstl., I, Stoccarda 1889, p. 105; C. Robert, in Pauly-Wissowa, V, 1903, c. 715, s. v.; W. Amelung, in Thieme-Becker, IX, 1913, p. 310, s. v.; Ch. Picard, Manuel, II, Parigi 1939, p. 637, nota 1; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, p. 106.