Diodoro Crono
Diodoro Crono (Iaso, Caria, fine sec. iv - inizio sec. iii a.C.) filosofo greco della scuola megarica. Al suo nome è legata una particolare concezione dell’implicazione, detta implicazione diodorea, così formulata: l’enunciato P implica l’enunciato Q se e solo se, per ogni tempo t, non è possibile che P sia vero in t e Q sia falso in t. Tale concetto di implicazione si differenzia da quello oggi normalmente accettato e detto implicazione materiale (o filoniana, da Filone di Megara, allievo di Diodoro stesso), secondo il quale l’enunciato «P implica Q» è falso soltanto nel caso in cui P è vero e Q è falso e pertanto è vero in tutti i casi in cui P è falso. A Diodoro Crono si devono inoltre una serie di argomenti contro il movimento nello spazio, contro il processo di corruzione nel tempo e il celebre argomento, detto discorso dominatore, con il quale Diodoro demolisce la nozione tradizionale del possibile schiacciandolo sul necessario: se infatti una cosa è possibile, allora, secondo l’argomentazione di Diodoro, o è o sarà vera, giacché: a) ogni cosa passata è vera e necessaria; b) dal possibile non consegue l’impossibile. Al di là delle sue particolari concezioni filosofiche, che si contrappongono al dualismo aristotelico tra essere in atto ed essere in potenza, le riflessioni di Diodoro Crono testimoniano dell’interesse, suo e dei pensatori a lui contemporanei, al rapporto tra verità e scorrere del tempo e quindi a una forma embrionale di logica temporale, per lungo tempo abbandonata e ripresa solo in età contemporanea.