SALUZZO-ROERO, Diodata
Poetessa, nata a Torino il 31 luglio 1775, primogenita del conte G.A. Saluzzo di Monesiglio, discendente dai marchesi di Saluzzo; sposò nel 1799 il conte M. Roero di Revello e rimase vedova nel 1802; morì il 24 gennaio 1840.
Ebbe una vita povera di vicende esteriori, né conobbe altri affetti che quelli, intensi, che nutrì per la sua famiglia, il suo Piemonte, i suoi re, la sua fede. A quegli affetti s'ispira la sua poesia, che ne trae, se non singolare bellezza, un accento inconfondibile e che s'impose all'ammirazione e al rispetto dei contemporanei (tra i quali basti citare il Parini, l'Alfieri e il Manzoni) e dei posteri. Nella sua opera poetica si conciliano con effetti di decoro formale se non con genialità di sintesi l'educazione classica (ebbe per maestro l'abate di Caluso e per consigliere Prospero Balbo), e i temi e i gusti romanticheggianti: notevole, in special modo, la sua predilezione per la storia, che le deriva, oltre che dal gusto del tempo, dal senso delle tradizioni domestiche e che le ispirò fra l'altro la famosa ode Le Rovine additata da L. Di Breme come esempio di perfetta lirica romantica. Scrisse tragedie (la metastasiana Erminia, l'alfieriana Tullia), commedie (che volle arse dopo la sua morte), novelle, tutte di argomento storico (tranne la biblica Morte di Eva), e il poema Ippazia ovvero delle filosofie; ma meglio riuscì a manifestare nelle liriche, che numerosissime compose dalla prima giovinezza sino agli ultimi anni, la sua austera e delicata tempra morale.
La prima edizione dei suoi Versi è del 1796; la più completa quella in quattro volumi (Versi, Torino 1816-17), a cui va aggiunto il vol. delle Poesie postume (Torino 1853). A parte furono pubblicati il poema Ippazia (Torino 1827, e, riveduto e corretto, ivi 1834), e le Novelle (Milano 1830).
Elogio storico di C. di Bagnolo, premesso alla cit. ediz. delle Poesie postume; F. Romani, Critica letteraria, Milano 1883, I, p. 381 segg.; II, p. 73 segg.; M. Simonis, in Rass. naz., 4 gennaio e 1° agosto 1909; L. Collino, D. S. R., Torino 1925; B. Croce, in Critica, XXV (1927), pp. 255-262.