Architetto greco (4º sec. a. C.), nativo della Macedonia o di Rodi. La tradizione manoscritta porta numerose varianti del suo nome: Dinocare, Stasicrate, Ermocrate e anche Ippocrate; è confuso anche col Chirocrate ricostruttore dell'Artemisio di Efeso. D. delimitò, per ordine di Alessandro il Grande, il piano di Alessandria, disegnando, si racconta, il contorno delle mura con una striscia di farina. Opera sua sembra fosse anche il tumulo funerario di Efestione a Babilonia (monumento colossale, a sei piani, in mattoni crudi, di 180 m di lato alla base; con varî ornamenti dorati ai piani), da alcuni attribuito però a uno Stasicrate, menzionato da Plutarco. A D. viene riferito anche il progetto di trasformare il monte Athos in una statua di Alessandro Magno, da Eustazio invece attribuito a Diocle di Reggio. Da distinguersi è l'omonimo (ma più tardo) architetto cui Ausonio attribuisce la tomba di Arsinoe II (v. Dinocare).