DEL GARBO, Dino
Medico, figlio di Buono o Bruno Del Garbo, professore di medicina a Bologna; praticò a Firenze al principio del sec. XIV, dopo avere studiato medicina a Bologna ed essere stato allievo di suo zio, il celebre Taddeo Alderotti, e avere per qualche tempo insegnato a Siena. Fu medico di grandissima fama. La più nota fra le sue opere è il Dilucidarium Avicennae (Ferrara 1492). Ebbe gravi contese con Cecco d'Ascoli da lui attaccato in una sua opera Enarratio in Guidonem de Cavalcantibus, de natura venerei amoris e fu incolpato d'avere con le sue accuse contribuito al processo intentato a Cecco per eresia. Morì a Firenze nel settembre del 1327.
Tommaso suo figlio, fu professore a Bologna, amico del Petrarca che ne parlò con grandi elogi, del Sacchetti e di G. Villani il quale afferma che da ogni parte d'Italia accorrevano i malati per avere i suoi consigli. Il suo Consiglio contro la pestilenza ebbe grande diffusione: contiene una serie di prescrizioni intorno alle precauzioni che devono avere le persone che assistono i malati. Fra gli altri suoi scritti merita d'essere citato il libro Summa medicinalis (Venezia 1506). Si ritiene che egli sia morto a Firenze intorno al 1370.