Bigongiari, Dino
Dantista italo-americano (1879-1965). Professore di italiano alla Columbia University (quasi ininterrottamente dal 1904 al 1955), si è molto occupato di critica dantesca, proponendo, sul piano della critica testuale, suggerimenti e ipotesi spesso illuminanti, condotte con penetrante acume filologico, soprattutto ai fini della determinazione del testo critico della Monarchia.
Il primo saggio sul testo del trattato politico è del 1927 (The Text of Dante's " Monarchia ", in " Speculum " II 457-462): il B., riallacciandosi alla tradizione manoscritta, respingeva non pochi degli emendamenti introdotti dal Ficino e passati nell'editio princeps del 1559 e poi nelle edizioni del Witte, di Oxford, del Bertalot, del Rostagno. Altre e non meno interessanti proposte, anche per il De vulg. Eloq. e il Convivio, sono contenute in Notes on the Text of D., in " The Romanic Review " XLI (1950) 1-13 e 81-95. In polemica col Nardi, il B. respinse ogni presenza in D. di elementi neoplatonici e averroistici. I saggi danteschi del B. sono ora raccolti in Essays on D. and Medieval Culture (con prefazione di H. Paolucci), Firenze 1964.
Bibl. - A. Mancini, in " Studi d. " XXIII (1928) 101 ss.; P. Toynbee, in " Modern Language Review " XXIV (1929) 51 ss.; N. Vianello, in " La Rassegna " XXXIX (1931) 89 ss.; D.A., Monarchia, a c. di G. Vinay, Firenze 1950 (l'introduzione); P.G. Ricci, Primi approcci per l'edizione nazionale della " Monarchia ", in " Studi d. " XXXI (1953) 31 ss.; Id., L'Archetipo della " Monarchia ", ibid. XXXIV (1957) 127 ss. Un vivido ritratto del B. è in G. Prezzolini, L'Italiano inutile, Firenze 1953, 303-314.