dinanzi
1. Nella Vita Nuova d., con funzione di preposizione, ritorna 8 volte, in 4 delle quali forma sintagma con ‛ a ' e ha valore locale, " nel cospetto di " (XXI 2 7 fugge dinanzi a lei superbia ed ira; XXXVI 5 14 lagrimar dinanzi a voi non sanno) e anche " dal cospetto di " (XXXV 7 9 tolsimi dinanzi a voi), e locale e temporale insieme (I 1 In quella parte del libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere). In tre passi, tutti in prosa, il sintagma è formato da d. + ‛ da ' (per il tipo ‛ dinanzi da ' nel fiorentino antico, cfr. A. Castellani, Nuovi Testi 864); ha valore di stato in luogo, in XXIII 7 aveano dinanzi da loro una nebuletta bianchissima; di moto a luogo, in XVIII 2 quand'io fui giunto dinanzi da loro (cfr. B. Giamboni Libro de' vizi e delle virtudi LXIV 7 " io m'inginocchiai dinanzi da loro "), di moto da luogo, in XXXV 3 mi partio dinanzi da li occhi di questa gentile. E preposizione forse anche in XXXVIII 3 uno spiramento d'Amore... ne reca li disiri d'amore dinanzi, " reca dinanzi a noi ": cfr. XXXVIII 10 11 uno spiritel novo d'amore, / che reca innanzi me li suoi desiri.
1.1. Le occorrenze di d. con funzione di avverbio sono tre, tutte con valore temporale (Vn VII 1 più che io medesimo non avrei creduto dinanzi; XXII 12 si come dinanzi avemo narrato; XXVI 8 per quello che narrato è dinanzi); vi si osserva la tendenza a usare d. in fine di proposizione o, almeno, in anastrofe, come in XXXVIII 3 e nei passi in cui d. ha funzione attributiva (" precedente "): III 4 m'avea lo giorno dinanzi degnato di salutare; XXVIII 3 lo numero del nove ha preso luogo tra le parole dinanzi.
1.2. Dinanzi che è congiunzione temporale, in Vn XXIII 30 quello che certe donne... dissero e fecero per la mia fantasia quanto è dinanzi che [" per quel tanto di tempo prima che "] io fossi tornato in verace condizione.
2. Nelle tre attestazioni delle Rime, d. - sempre dopo bisillabo iniziale di verso - è preposizione di luogo, seguita due volte da ‛ da ' (CII 31 così dinanzi dal sembiante freddo; CVI 106 Fassi dinanzi da l'avaro volto) e una da ‛ a ' (XCI 55 così dinanzi a li occhi del piacere); è ancora preposizione, a inizio di verso, in Rime dubbie XII 9 Dinanzi a li occhi miei un libro mostra.
3. Nel Convivio le 36 attestazioni di d. sono così ripartite:
3.1. In sintagma con ‛ a ' occorre 7 volte, con funzione di preposizione di luogo: I II 11 chi loda o chi biasima dinanzi al viso alcuno (cfr. II XIII 14); III I 10 non basta di guardare pur quello che è dinanzi a li occhi; I XI 10; II VII 11 ragiona dinanzi a li occhi del mio intelligibile affetto; IV XII 17 l'uno desiderabile sta dinanzi a l'altro a li occhi de la nostra anima per modo quasi piramidale; IV XIII 12.
3.1.1. In Cv IV XXIV 2 d. ha funzione di preposizione di tempo: la Ragione vuole che dinanzi a quella etade l'uomo non possa certe cose sanza curatore di perfetta etade. In IV XVII 10 la funzione locale si assomma a quella temporale, secondo che dinanzi è scritto a queste parole del Vangelio. Due volte ritorna d. nel detto biblico (Sap. 6, 23): Amate lo lume de la sapienza, voi tutti che siete dinanzi a' populi, e IV VI 18 (appena diverso in IV XVI 1), in corrispondenza del latino prae-estis populis, " siete a capo di ": non si tratta di locuzione tipica dell'italiano antico, ma di una traduzione letterale, nella quale il rispetto per il testo sacro si rivela anche nel latinismo populi. È però probabile che sulla scelta di d. abbia influito l'uso, anche dantesco, del termine opposto, ‛ dietro ' (v.), per indicare schiere - di soldati come di fedeli - che seguono un capo, spirituale o gerarchico che sia. Per perifrasi analoghe con l'avverbio d., cfr. 3.3.1.
3.2. In sintagma con ‛ da ', d. ricorre 5 volte, di cui 3 con valore di luogo (Cv II Voi che 'ntendendo 57 che tu dinanzi da persone vadi; IV XXV 8 le menò dinanzi da li occhi del santo padre; VIII 10) e 2 con valore di tempo (III XI 4 dinanzi da costui erano chiamati li seguitatori di scienza non filosofi ma sapienti; XIV 7 Dal principio dinanzi da li secoli creata sono).
3.3. Con funzione di avverbio d. ritorna 8 volte in citazioni di passi precedenti: Cv II XIV 14 Lo Cielo cristallino, che per Primo Mobile dinanzi è contato (cfr. III XIII 2); IV VII 9 comanda Salomone... nel vigesimo secondo capitolo de li Proverbi... e dinanzi dice, nel quarto capitolo del detto libro; in IV X 12 ciò che detto è dinanzi, si osservi ancora la posposizione di d.; IV XVI 5, XIX 2, XX 1 (e cfr. § 9). In due passi tra loro simili, IV XV 2 e 4 (che di quello ch'è messo dinanzi seguita) il significato della perifrasi con ' mettere ' è quello di " è premesso, presupposto " - si tratta, quindi, di priorità logica, non cronologica - e corrisponde, in una forma più dimessa, a Ancor, segue di ciò che innanzi ho messo di IV Le dolci rime in 69. Analoga funzione ha d. in III XII 9 Dio non sapesse dinanzi in sé predire la loro malizia, ove si allude alla prescienza divina; non altrettanto si dirà di IV V 9 Oh ineffabile e incomprensibile sapienza di Dio che a una ora... tanto dinanzi ti preparasti!, ove d. ha valore autonomo, " tanto tempo prima ", e non entra in sintagma con il verbo. Non si esclude, infine, la possibilità di una espressione perifrastica in IV VII 8 Quale di costoro si dee dicere valente?... quegli che andò dinanzi, cioè chi per sua industria... solo da sé guidato, per lo diritto cammino si va là dove intende, lasciando le vestigie de li suoi passi diretro da sé (§ 7): quegli, insomma, che " avanzò ", processit, come suggerirebbe un eventuale modello latino.
3.3.1. Il contrasto con ‛ di dietro ', ‛ diretro ', ritorna in due passi: II II 4 l'uno [pensiero] era soccorso de la parte [de la vista] dinanzi continuamente, e l'altro de la parte de la memoria di dietro. E lo soccorso [" il pensiero aiutato "] dinanzi ciascuno die crescea, che far non potea l'altro, contro quello, ché impediva... a dare indietro il volto; IV XXVI 10 ad essa si conviene guardare diretro e dinanzi. V'è contrasto implicito in IV XII 3 sì come vedemo nel traditore, che ne la faccia dinanzi si mostra amico, ove è probabile un cumulo espressivo.
3.4. Con funzione attributiva e valore di " precedente ", d. ritorna in I I 17, VII 16 E così è conchiuso ciò che si promise nel... capitolo dinanzi a questo immediate, " immediatamente precedente ", " prima di questo ". Può significare " anteriore ", in III IX 9 la parte del cerebro dinanzi.
4. Delle 66 occorrenze d. di nella Commedia, 26 sono a inizio di verso: quest'uso è più frequente nella prima cantica, con 12 occorrenze (If I 62, II 119, III 7, VI 2, VIII 32, IX 71, X 98, XXIII 62, XXV 51, XXVIII 32, XXXI 87, XXXIV 19) contro le 8 del Purgatorio (X 37 e 58, XI 110, XX 20, XXVII 66, XXIX 34, XXXIII 26 e 112) e le 6 del Paradiso (II 15, IV 92, XII 111, XX 129, XXVII 10, XXXII 96). Altre 15 sono le occorrenze di d. dopo due sillabe inizianti il verso, e, di queste, 6 sono nell'Inferno (IV 87 che vien dinanzi ai tre sì come sire; V 8 li vien dinanzi, tutta si confessa, e 13 Sempre dinanzi a lui ne stanno molte; XVII 83, XXXIV 39 e 58), 6 nel Purgatorio (III 21, VI 5 qual va dinanzi, XV 23, XVIII 99, XIX 83, XXXIII 107 chi va dinanzi) e 3 nel Paradiso (XI 25, XII 117, XIX 1).
4.1. D. funge 44 volte da preposizione, e in quest'uso è sempre in sintagma con ‛ a ', tranne in If XXXIII 33 s'avea messi dinanzi da la fronte, e Pg XXXI 62 ma dinanzi da li occhi d'i pennuti. In 38 occorrenze il valore è locale, per lo più di " al cospetto di ", " di fronte a " (If VI 2 dinanzi a la pietà d'i due cognati, " di fronte allo spettacolo doloroso offerto da Paolo e Francesca "; II 73 Quando sarò dinanzi al segnor mio; IV 87; IX 80 fuggir... dinanzi ad un ch'al passo / passava Stige con le piante asciutte; I 62 dinanzi a li occhi (così in XXIII 62 e Pd XXVII 10; Pg XI 110) e, soltanto in pochi casi, " dal cospetto di " (If I 34 no mi si partia dinanzi al volto; II 119 dinanzi a quella fiera ti levai). In 6 casi d. indica precedenza temporale, " prima ": If III 7 Dinanzi a me non fuor cose create / se non etterne; IV 37 s 'e ' furon dinanzi al cristianesmo; IV 62; Pd XII 111 dinanzi al mio venir, " prima che io venissi "; XX 129 dinanzi al battezzar più d'un millesmo.
4.2. Le occorrenze di d. con funzione di avverbio comprendono: 3 casi in cui d. forma perifrasi con il verbo - If IX 71 dinanzi polveroso va superbo, " avanza ", " incede " (cfr. 3.3.); X 98 El par che voi veggiate... / dinanzi [" prevediate "] quel che 'l tempo seco adduce; XX 15 perché 'l veder dinanzi era lor tolto, " il prevedere " -, 5 casi in cui d. si oppone a ‛ dietro ' e avverbi affini: If XXIII 2 n'andavam l'un dinanzi e l'altro dopo; XXXI 87 soccinto / dinanzi l'altro e dietro il braccio destro; Pg VI 5 qual va dinanzi, e qual di dietro il prende; XXII 127 Elli givan dinanzi, e io soletto / di retro; Pd XIII 117 che quel dinanzi a quel di retro gitta. In una decina di casi d. significa " dalla parte anteriore ", " sul davanti ", senza opposizione, almeno esplicita, a ‛ dietro ' e affini; cfr. If XVII 83 monta dinanzi, ch 'i ' voglio esser mezzo; XXV 8 ribadendo sé stessa si dinanzi; XXXIV 39 L'una [faccia di Lucifero] dinanzi, e quella era vermiglia; Pg III 88; X 58 Dinanzi [" in primo piano "] parea gente (" appariva, era visibile della folla "); XIX 31 L'altra prendea, e dinanzi l'apria / fendendo i drappi, e mostravami 'l ventre. Inoltre, significa " in avanti ", in senso direzionale, in If XXXIV 2 però dinanzi mira, e " davanti ad altri ", in Pg XVIII 99 e due dinanzi gridavan piangendo, e XXVIII 82. L'uso temporale, " prima ", sembra limitato a Pd XI 25 ove dinanzi dissi: " U' ben s'impingua " (è un uso tipico delle citazioni: cfr. 3.3.) e XXVI 79 Onde mei che dinanzi vidi poi.
4.3. Dopo quel, d. assume valore attributivo di " anteriore ", " che sta davanti a un altro ": If XIII 118 Ed ecco due... / Quel dinanzi: " Or accorri, accorri, morte! " / E l'altro... / gridava..., e XXXIV 58 A quel [peccatore] dinanzi [che si trovava nella bocca anteriore di Lucifero: cfr. 4.1.] il mordere era nulla / verso [" in paragone ", " nei confronti "] 'l graffiar.
Cfr. ancora If X 71 e 130, XXIV 96, XXVIII 42, Pg I 98, III 17, XXXI 116, Pd XI 61; d. non occorre nel Fiore né nel Detto.