In grammatica, aggettivo d., pronome d., l’aggettivo o il pronome con il quale il parlante fa riferimento a un essere o a un oggetto, determinandone la collocazione spaziale o temporale. In italiano, il d. indica la vicinanza (temporale o spaziale) a chi parla (questo) o a chi ascolta (codesto), o la lontananza da ambedue (quello), o anche la maggiore o minore vicinanza (questo contrapposto a quello). Oltre a questo, codesto (o cotesto) e quello, si considerano aggettivi d. in italiano anche stesso e medesimo, i quali sono aggiunti a sostantivi o a pronomi personali con valore rafforzativo o per porre in rilievo l’identità di una persona, di una cosa. Funge da aggettivo d. anche tale (e il meno com. cotale) quando è sinonimo di quello. Hanno valore esclusivamente pronominale: questi, quegli, costui, colui, che si riferiscono solamente a persone, e ciò («questa cosa, quella cosa»), mentre egli ed esso fungono comunemente da pronomi personali di terza persona.
Si dice di atti o comportamenti effettuati per richiamare su di sé l’attenzione, intenzionalmente o quasi. Tale comportamento è frequente nel bambino, come manifestazione del proprio disagio e delle proprie pretese.
Azione d. Quella con cui si distrae l’attenzione del nemico fingendo di attaccarlo da un lato per attaccarlo risolutamente altrove; è tale, per es., un finto sbarco in un punto della costa, allo scopo di attrarvi forze nemiche e avere così altrove maggiore libertà operativa.
Impianto d. Impianto costruito in scala industriale o semi-industriale, dopo un periodo di ricerca esplorativa condotta in scala di laboratorio e pilota, destinato a dimostrare la trasferibilità in scala piena del processo realizzato o delle scelte tecnologiche adottate.