CANTEMIR, Dimitrie
Principe di Moldavia e storico, nato il 26 ottobre 1674, morto il 21 agosto 1723 in Russia. Figlio di Costantino C. principe di Moldavia dal 1683 al 1693, diede sin da giovane brillanti prove d'ingegno molteplice e vivace, e si rivelò con gli anni tipico esempio di erudizione enciclopedica settecentesca. Studiò filosofia, matematica, musica, con varî illustri maestri stranieri, fra i quali primeggia E. Cacavela, poliglotta famoso, compositore di musica e abile disegnatore. Il nome del C. si fece presto strada nell'ambiente intellettuale di Costantinopoli, ove era stato inviato sin dall'adolescenza (1688). Tornato in Moldavia nel 1692, alla morte del padre (16 marzo 1693) e in assenza del fratello maggiore, Antioco, fu eletto voivoda appena a venti anni. Ma dopo solo un mese di signoria, fu costretto ad abbandonare il trono giacché, per gl'intrighi di Costantino Brâncoveanu (che mirava a porre sul trono moldavo suo genero Costantino Duca), la Porta non riconobbe la successione. Più tardi però, cacciato Duca (8 dicembre 1695), salì il trono Antioco C., mentre Demetrio stava a Costantinopoli come ambasciatore del fratello, ed ivi rimase anche dal 1700 al 1705 quando Antioco perdette il trono moldavo, passato nuovamente a Costantino Duca e a M. Racoviţă. Rimase nella capitale turca, occupandosi sempre di politica e più di studî orientali, fino al 1710, anno in cui fu rimesso sul trono dalla Porta. Abbandonò ben presto i Turchi per passare ai Russi; sennonché, dopo una grave sconfitta di Pietro il Grande, Demetrio dovette abbandonare il trono che aveva tenuto per sette mesi appena, e andare esule in Russia, ove rimase dodici anni, partecipando anche a una spedizione in Persia (1722).
Alla corte russa fu tenuto in grande onore come il più celebre orientalista del suo tempo ed ebbe agio - durante il suo esilio - di pubblicare le sue opere più notevoli, che gli meritarono da parte dell'imperatore di Germania il titolo di principe dell'Impero Romano. Era stato altresì eletto socio dell'Accademia di Berlino.
La produzione del C. è vastissima. Fra le sue opere giovanili vanno ricordate Divanul sau gâlceava înṭeleptului cu lumea sau giudeṭul sufletului cu trupul (Il Divano, ossia la rissa del savio col mondo, ossia la disputa dell'anima col corpo, IaŞi 1698) e la Istoria ieroglifică ( (1705), strano romanzo in cui, attraverso avventure di animali, il C. intese narrare la storia del suo tempo. Ma quest'opera, che è il primo romanzo romeno, pecca, come la precedente, di eccessiva erudizione e oscurità. Fra le opere della maturità la Historia incrementorum atque decrementorum aulae othomanicae (1705), pubblicata poi in francese, tedesco, inglese, ecc., è rimasta per quasi un secolo unica fonte per la storia dell'impero ottomano ed è tuttora interessantissima per la parte che riguarda la vita turca di quel tempo. Ma il libro del C. che ha ancor oggi importanza notevole è la Descriptio Moldaviae (scritta verso il 1716 e pubblicata postuma nel 1769 in tedesco), che riferisce preziose notizie storiche, etnografiche e politiche sulla Moldavia allo scorcio del sec. XVII e al principio del XVIII. Il libro, che ebbe una versione russa e un'altra greca, può esser considerato come la prima opera veramente moderna della storiografia romena. Va ricordato altresì il Hronicul vechimii Romano-Moldo-Vlahilor (Cronaca dell'antichità romana-moldo-valacca), che, cominciando dai tempi preistorici, giunge fino al sec. XIII. In quest'opera il C. si rivela certo un precursore, ma poiché il Hronicul rimase inedito per circa 120 anni, la sua influenza sugli scrittori romeni fu quasi nulla. Il C. pubblicò anche numerose altre opere minori, che contribuirono ad assicurare a lui la meritata fama di uno fra i più eruditi orientalisti del secolo. Fu anche musicista e inventò un sistema di scrittura musicale ancor oggi in uso in Turchia.
Le opere del Cantemir sono state pubblicate in 8 volumi dall'Accademia Romena di Bucarest col titolo: Operele principelui Demetriu Cantemiriu (Bucarest 1872-1901).
Bibl.: N. Iorga, Istoria Literaturii românesti, II, 2ª ed., Bucarest 1928, pp. 310-458; G. Pascu, Viaţa Şi operele lui D. C., Bucarest 1924 (un riassunto in L'Europa Orientale, III, 1923, pp. 731-744); P. P. Panaitescu, Le prince D. C. et le mouvement intellectuel russe sous Pierre el Grand, in Revue des Ét. slaves, VI (1929), pp. 245-262; S. PuŞcariu, Istoria liter. române, epoca veche, 2ª ed., Sibiiu 1930, pp. 161 segg., e bibl. a p. 238.