DIME (Δύμη o Δύμαι, Dyme)
La più occidentale delle 12 città dell'Acaia, da alcuni riconosciuta nelle rovine presso l'odierna località Karavostasí, in cui una serie di colli domina una minuscola baia, adatta tuttavia per piccole navi: poco discosto si ergono i monti Mavravũna, sulle cui pendici meridionali era situato presso il confine dell'Elide un posto fortificato, Teichos, a guardia della città e del suo porto. Altri però (v. Duhn, in Athen. Mitt., III, 1878, p. 72 segg.) hanno cercato le rovine di Dime, in base alla tradizione locale e al rinvenimento di monete romane, presso il villaggio di Kátō-Akhaïa, alla sinistra del Peiros, dove in genere si ubicano le rovine di Oleno. Dime sorse, secondo la tradizione, nella regione dei Cauconi, per la confluenza di Achei da 8 piccole località vicine. Liberatasi dai Macedoni nel 314 a. C., prese attiva parte alle vicende della seconda lega Achea; conquistata dai Romani, fu colonia di Augusto sotto il nome di Colonia Iulia Augusta Dumaeorum. Si conoscono monetine bronzee della città, a datare circa dalla seconda metà del sec. IV a. C. (v. fig.).
Bibl.: Philippson e Oberhummer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, col. 1877 segg.; per le iscrizioni, cfr. H. Collitz, Samml. der griech. Dialekt-Inschriften, Gottinga 1884 segg., II, n. 1692 segg.