ROUSSEFF, Dilma Vana
Donna politica brasiliana, nata a Belo Horizonte il 14 dicembre 1947. Nel 2010 divenne la prima donna presidente del Brasile.
Entrata nella resistenza durante gli anni della dittatura militare, nel 1970 fu arrestata e detenuta per tre anni. Liberata, si laureò in economia (1977) e continuò l’attività politica nelle fila del Partido democrático laborista, di cui fu una delle fondatrici. Nel 2000 aderì al Partido dos trabalhadores e durante la presidenza di Luiz Inácio da Silva, detto Lula (2003-10), fu ministro per le miniere e l’energia (2003-05) e poi ministro della Casa civil (organo deputato a coordinare e integrare le azioni di governo).
Nel 2010 fu eletta presidente al secondo turno con il 56% dei voti. In linea con il predecessore, R. promosse una politica di welfare coniugata con investimenti pubblici nelle infrastrutture, ma dovette fronteggiare un rallentamento economico e la crescita dell’inflazione. Criticata per le ingenti somme investite nelle opere per i Mondiali di calcio (2014) e per le Olimpiadi (2016), ebbe un brusco calo di consensi, ma nel 2014 riuscì comunque a essere rieletta al secondo turno con il 51,6% dei voti. Nel corso del 2015 l’opposizione nei suoi confronti andò estendendosi, anche per lo scandalo della Petrobas (v. Brasile), in cui furono coinvolti esponenti chiave del partito di governo. Migliaia di brasiliani scesero in piazza per chiedere le sue dimissioni, accusandola di non aver arginato né la crisi economica, né la corruzione.