dilaccarsi
Da ‛ lacca ', " coscia ", specialmente di animale; attestato solo in If XXVIII 30 Or vedi com'io mi dilacco! / vedi come storpiato è Mäometto!, dove vale " divaricare ", " aprire " (" mi straccio ed apro ", Buti; " mi divido le ‛ lacche ', che in lingua romagnola così sono domandate le due parti de l'uomo che sono intorno al fondamento, che altramente le domandiamo ‛ chiappe ' ", Vellutello). Opportunamente il Momigliano sottolinea la " brutalità di mosse e di parole " che caratterizza la scena infernale, a paragone dell'atteggiamento di Manfredi, in Pg III 110-111. Si aggiunga che questa in -acco è la terza delle caras rimas (le altre due sono in -ùlla e -ùgia) che concorrono al tono spregiativo dell'episodio (cfr. V. Crescini, Il canto XXVIII dell'Inf., in Lett. dant. 553).