DIKILI TASH
Località della Macedonia orientale a 2 km circa ad E di Filippi, un poco a N della strada Kavala-Drama, in corrispondenza del km 15. Il nome deriva dalla presenza del sepolcro di Vibio (Dekili Tash = in turco: pietra eretta).
La piccola altura che si eleva nella piana di Filippi, ora bonificata e coltivata, era stata durante la prima guerra mondiale oggetto di una ricognizione da parte degli archeologi Blegen e Welch: la ceramica preistorica in superficie fu pubblicata; inediti invece rimasero gli scavi che pochi anni dopo condusse nella località la Scuola Archeologica Francese. Soltanto da poco (1961) la stessa, associata all'Arch. Eteria, ha iniziato scavi regolari, precisamente nei versanti S ed E della collina (la sommità è occupata da resti di periodo bizantino), con trovamenti di abitazioni e soprattutto trovamenti di ceramica, e di periodo neolitico dell'Antico Bronzo, con decorazione incisa e dipinta. I risultati, per ora del tutto provvisorî, hanno però già permesso alcune osservazioni: che la ceramica presenta notevoli differenze con i manufatti della civiltà elladica e balcanica; maggiori analogie si possono invece stabilire con i prodotti della Troade (v. analoghi prodotti ad Amphipolis). Anche da una prima fase si avverte l'importanza di questo luogo, posto all'incrocio di varie direttive (presenza di elementi elladici, danubiani, egei, anatolici): è probabile che molto discusse questioni di cronologia relativa potranno trovare la loro soluzione proprio dallo studio dello stanziamento di Dikili Tash.
Bibl.: F. B. Welch, Macedonia. III. Prehistoric Pottery, in Ann. Br. School Athens, XXIII, 1918-19, p. 44 ss.; L. Renaudin, in Bull. Corr. Hell., XLV, 1921, p. 543 s.; ibid., XLVI, 1922, p. 527 s.; D. R. Theocharis-A. Romiopulos e J. Deshayeas, ᾿Ανασκαϕαί Ντικι0λι Τάς, in Praktikà, 1961 (1964), p. 81 ss.; Bull. Corr. Hell., LXXXVI, 1962, p. 912 ss. Alcuni accenni ai trovamenti ceramici sono contenuti nello studio di G. E. Mylonas, The site of Akropotamos and the Neolithic Period of Macedonia, in Amer. Journ. Arch., XLV, 1941, p. 557 ss.