digiuno (sost.)
" Astensione dal cibo " (o limitazione di esso), che, condizionata dal suo scopo edificante, vale " penitenza ": Pd XXII 89 Pier cominciò sanz'oro e sanz'argento, / e io con orazione e con digiuno. Per riguardo al suo effetto, significa " fame ", come nel tanto famoso e discusso If XXXIII 75 Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno (per il significato del passo, v. Ugolino della Gherardesca), e Pg XXIV 23; in senso figurato, sta a indicare desiderio del vero, in Pd XIX 25 solvetemi, spirando, 'l gran digiuno / che lungamente m'ha tenuto in fame (così anche al v. 33), e infine desiderio-attesa, retto dallo stesso predicato ‛ solvere ', in Pd XV 49 Grato e lontano digiuno / ... solvuto hai, figlio (cfr., per un uso analogo di ‛ solvere ', If X 95, XI 92 e 96, ecc.).