digitoriale
agg. Relativo alla digitoria, interattivo.
• È «digitoriale» (o «digitorial», se preferite) un contenuto narrativo, o divulgativo, in cui l’elemento digitale fa parte della struttura stessa dell’oggetto, e viene pensato fin dall’inizio del processo creativo. Si ribalta quindi l’assunto di [Roger] Clarke: non più una conversione di materiali preesistenti verso le nuove piattaforme, ma una creazione originale che per sua stessa natura non potrà più «retrocedere» al vecchio e caro libro. Qualcosa che ha una vita e una collocazione tutta sua: né libro, né gioco, né film. Da cui si può ripartire a discutere: sui contenuti. (Pierdomenico Baccalario, Repubblica, 13 luglio 2012, p. 41, R2 Cultura) • Forse un peccato che, data l’occasione, non vi sia alcuna forma di innovazione, anche perché codici di lettura capaci di renderla nuova, semplice e popolare, non solo sono ormai possibili, ma sono anche estremamente godibili. Lo fa lo scrittore Iain Pears, nella sua App «Arcadia», pensata in sinergia con l’editore Faber&Faber e dalla software house di TouchPress (la stessa che ha già dato vita a una bellissima versione digitoriale di «Wasteland» di T.S. Eliot): (Pierdomenico Baccalario, Repubblica, 17 ottobre 2015, p. 43, RClub).
- Derivato dal s. f. digitoria con l’aggiunta del suffisso -(i)ale.