Digital agenda for Europe
<dìǧitl ëǧèndë fër iùërëp>. – Piano d'azione strategico teso alla realizzazione di un’economia digitale sostenibile per l’Unione Europea entro il 2020, sfruttando al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso. Reso operativo dalla Commissione europea nel 2010, copre numerose aree su cui l’Europa e gli Stati membri sono chiamati a operare nel decennio successivo. Il piano si sviluppa in linea programmatica con la strategia di Lisbona (Lisbon agenda), definita nel 2000, e non completamente attuata, che si proponeva di realizzare in Europa entro il 2010 un’economia dinamica e competitiva basata sulla conoscenza. Afferente al dipartimento Information society and media, Digital agenda for Europe è strutturata in azioni comprese in aree di riferimento e intende «trasformare l'Europa in un motore di crescita intelligente, sostenibile e inclusivo a livello globale». Pertanto tutte le aree di azione hanno una dimensione internazionale, in quanto richiedono interventi di armonizzazione e apertura tra gli stati europei in termini di politiche, quadro normativo, impiego delle tecnologie: un mercato digitale unico e dinamico; interoperabilità e standard; fiducia e sicurezza; accesso a Internet veloce e superveloce; ricerca e innovazione; miglioraramento dell'alfabetizzazione, delle competenze e dell'inclusione nel mondo digitale; vantaggi offerti dalle ICT alla società. In materia di mercato unico digitale le azioni si propongono la revisione e il rafforzamento di regole per l’esercizio dei diritti online. L’auspicio è di superare i confini geografici europei negli scambi generati dal commercio elettronico (v. ), anche perfezionando il sistema dei pagamenti elettronici, le norme sull’autenticazione digitale (v. ), la gestione dei diritti di proprietà intellettuale sui beni digitali, la protezione dei consumatori e superare le politiche commerciali transazionali nell’ambito delle comunicazioni mobili. Sono inoltre promosse politiche per l’accesso a contenuti online, il supporto all’uso di standard, al concetto di interoperabilità e neutralità della rete. Dal punto di vista strutturale, il piano si propone tra l’altro di consolidare la copertura broadband sul territorio europeo, razionalizzare le politiche d’accesso allo spettro radio e realizzare un’infrastruttura per un’adeguata offerta di servizi amministrativi digitali anche transazionali (v. ). Una parte sostanziale delle azioni sottolinea la centralità del supporto alla ricerca scientifica e tecnologica e in generale alla gestione dell’impatto sociale dell’ICT.