DIGBY, George, secondo conte di Bristol
Figlio primogenito di John Digby, primo conte di Bristol, nacque nell'ottobre 1612 a Madrid. Sedette come deputato di Dorset nel Parlamento breve del 1640, e nel Parlamento lungo. Fu dapprima uno dei più accaniti avversarî del governo. Quando lo Strafford venne attaccato, il D. fece parte del comitato di accusa. Ma, alla terza lettura della condanna per lesa maestà (aprile 1641), parlò contro questa misura con estrema violenza, con un cambiamento di atteggiamento giustificato dagli attentati fatti dai riformatori alle prerogative reali e, inoltre, dal sorgere della questione religiosa e dagli attacchi all'episcopato, e indubbiamente affrettato dalle adulazioni della regina, che ebbero facilmente presa sul suo carattere irritabile. Estremista di natura, il D. si unì al partito della regina e a lui risale la responsabilità di molti consigli insensati, che allontanarono ogni possibilità di pace. Nel giugno 1641 fu nominato lord; nel dicembre presentò una mozione alla Camera dei lord, nella quale asserì che la continua presenza della plebaglia a Westminster non lasciava più libertà al parlamento. Nel gennaio 1642 diede a Carlo il fatale consiglio di mettere in stato d'accusa quei membri del parlamento, che stavano preparando un attacco contro la regina.
La guerra, civile era imminente, e una sconsiderata visita del D. a Kingston, dove si raccoglievano delle truppe, indusse la Camera dei lord a intimare al D. di rispondere alle accuse; ma egli preferì fuggire a Middleburgh. Sempre impavido, tornò poi mascherato a Hull; ma, dopo un audace tentativo di conquistare con l'astuzia la città a favore del re, dovette fuggire. Combatté valorosamente per Carlo a Edgehill; ma, insofferente d'ogni freno, presto ebbe aspri litigi col principe Rupert. Nel settembre 1643, dopo la morte del Falkland, fu nominato primo segretario di stato; nei due anni successivi formulò brillanti, ma ineseguibili progetti per rafforzare la posizione di Carlo; fra gli altri un'alleanza irrealizzabile con la città di Londra. Nell'ottobre 1645 fu norninato tenente generale delle truppe nel nord dell'Inghilterra; tentò di unirsi al Montrose, ma fu battuto, fuggì in Irlanda e di là in Francia. Qui prese parte alla guerra della Fronda; nell'agosto 1651 fu nominato tenente generale dell'esercito francese. Nel 1653 ereditò dal padre il titolo di conte di Bristol.
Non passò molto, che lo spirito inquieto lo coinvolse in un intrigo per soppiantare il Mazzarino. Fu destituito dal comando e, proscritto dalla Francia, si recò nei Paesi Bassi, dove si legò di amicizia con don Giovanni d'Austria. Nel 1657 fu nominato segretario di stato del suo re in esilio, ma dovette rinunziare all'ufficio quando si convertì alla fede cattolica. Egli attribuì questa destituzione all'influenza del Hyde, verso il quale la sua animosità crebbe, allorché, durante la restaurazione, il suo amico d'un tempo fu nominato conte di Clarendon e lord cancelliere. L'odio del D. contro Clarendon esplose nel tentativo di mettere in stato d'accusa il cancelliere. L'atto sconsiderato costrinse il D. a tenersi nascosto per due anni; poi egli visse tranquillamente nella sua casa di Chelsea, dedicando il suo tempo principalmente a comporre poesie e drammi di contenuto futile e leggiero. Col volgere degli anni il D. fu riconosciuto come capo di quei cattolici inglesi che, vivendo pacificamente secondo le leggi, desideravano togliere dalla loro religione il marchio del tradimento politico. Morì a Chelsea il 20 marzo 1677; lasciò un figlio, John, che morì senza prole, sicché la baronia e il titolo si estinsero.
Bibl.: E. H. Clarendon, History of the Rebellion, ed. a cura di B. Bandinel, voll. 6, Oxford 1888; id., The Life of Edward, Earl of Clarendon, Oxford 1759; fonte prima e più importante malgrado gli errori. Per l'interregno, v. Nicholas Papers, a cura della Camden Society, voll. 4, 1886-1920; S. R. Gardiner, Hist. of England, ecc., 1603-1642, 2ª ed., voll. 10, Londra 1883-84; id., Hist. of the Great Civil War, voll. 3, Londra 1886-91; e per il periodo dopo il 1660, L. von Ranke, Geschichte Englands, Berlino 1859-69.