diffusione
s. f. – Il termine d. è usato per indicare la propagazione di un fenomeno da un luogo all’altro, così come da un individuo o da un gruppo a un altro: spesso la d. è associata all’innovazione, nel senso che ciò che si diffonde è, in genere, una nuova tecnologia, prodotto, idea, struttura organizzativa. Secondo la legge geografica di Tobler, la distanza ha assunto a lungo un ruolo fondamentale, per effetto del decadimento in relazione al rapporto tempo-distanza: via via che aumenta la distanza dal punto di origine, la d. avviene in modo più lento. Studi geografici empirici hanno dimostrato che spesso le nuove tecnologie si diffondono più velocemente in un Paese se i vicini le hanno già adottate. Le forme assunte dal processo di d. sono molteplici, ma due sono state considerate fondamentali, soprattutto per la geografia culturale: la d. per spostamento e quella per espansione (con le sue varianti della d. per contagio e della d. degli stimoli). Per l’importanza che riveste oggi, va ricordata anche la d. gerarchica, secondo cui il processo avviene in modo selettivo, interessando in un primo momento i centri più importanti e solo in una seconda fase gli altri, dal momento che non è determinata tanto dal fattore distanza quanto piuttosto da quello della comunicazione. Un esempio, in tal senso, è rappresentato dalle città globali: la d. di un’idea o di una nuova tecnologia all’interno della rete delle città globali avviene prima che nelle rispettive regioni circostanti. Ciò rende evidente che la disciplina deve oggi confrontarsi con nuove forme di propagazione della d., ma anche con nuove barriere che si frappongono al processo diffusivo. Lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) ha infatti modificato profondamente il ruolo della distanza perché, grazie alla cosiddetta compressione spazio-temporale, luoghi molto lontani sono connessi strettamente tra loro. Pur tuttavia, ciò non ha ridotto e ha anzi aumentato i divari tra le diverse aree della superficie terrestre. Nonostante si parli molto del ruolo che la d. delle nuove tecnologie esercita nella riduzione delle disuguaglianze, il (v.) dimostra che esistono ancora molte disparità, alle varie scale territoriali. Un oggetto attuale di interesse della ricerca geografica è la d. delle nuove tecnologie nei paesi in via di sviluppo: secondo le teorie neoliberiste, i paesi più aperti al commercio estero e agli investimenti sarebbero quelli più inclini a una rapida d. di tali tecnologie. Ciò implica, in realtà, un ulteriore ampliamento dei divari interni alle singole regioni, come dimostra d’altra parte la d. delle nuove tipologie di trasporto e delle loro forme di integrazione grazie all’intermodalità e alla logistica. Anche in questo caso, si tratta di una d. selettiva, che privilegia certe direttrici o nodi, spesso marginalizzando ulteriormente territori già periferici (v. ).