fotografia, diffusione e fruizione della
fotografìa, diffusióne e fruizióne della. – L'auspicato riconoscimento legislativo della fotografia come oggetto di tutela inserito nel Testo unico del 1999 del Ministero dei Beni culturali ha dato l'avvio, nel primo decennio del nuovo millennio, al moltiplicarsi di riconoscimenti sia sul piano scientifico e istituzionale, di cui sono testimonianza i numerosi eventi espostivi, culturali e editoriali promossi a livello nazionale e internazionale, sia per la vivace attenzione mostrata dagli investitori in occasione delle numerose aste dedicate alla fotografia. Contribuiscono a questa fortunata stagione diversi fattori e tra questi il primo è da riferire al crescente numero di istituzioni universitarie e accademiche che promuovono corsi di studio sul tema per rispondere alla diffusa domanda da parte delle giovani generazioni di approfondimento della conoscenza della disciplina e dei diversi approcci metodologici che la fotografia offre. A queste istanze risponde anche la Società italiana per lo studio della fotografia, associazione nata nel 2006, che promuove studi, convegni e pubblicazioni. Altro fenomeno rilevante è il consolidamento della tendenza all'istituzionalizzazione della fotografia. Benché le principali istituzioni fotografiche internazionali siano state fondate nella seconda metà del Novecento, in questo decennio sono stati costituiti o ridefiniti, sia a livello europeo sia italiano, alcuni luoghi museali dedicati alla conservazione e fruizione del patrimonio fotografico, mentre i musei di arte moderna e contemporanea hanno acquisito e incrementato collezioni fotografiche: per es., a Parigi è nata la Fondation Henri Cartier-Bresson (2003), a Winterthur le due realtà preesistenti del Fotomuseum e del Fotostigtung Schweiz sono state riunite in un nuovo centro della fotografia, e nel 2006 il National museum of photography, film and television di Bredford ha cambiato il suo nome in National media museum, in ragione del rapido cambiamento del panorama dei media soprattutto in rapporto alle nuove tecnologie digitali e web. In Italia sono state costituite due nuove realtà istituzionali, il Museo di fotografia contemporanea a Cinisello Balsamo (2004) e il Museo nazionale Alinari della fotografia di Firenze (2006), a cui si affiancano le attività della Fondazione FORMA per la fotografia a Milano (2010), la Casa della fotografia di Villa Pignatelli a Napoli (2011) e il Centro internazionale di fotografia Tre oci di Venezia (2012), spazio voluto dalla Fondazione di Venezia che, al pari di altre fondazioni bancarie italiane, ha indirizzato i suoi interessi patrimoniali anche alla costituzione di una collezione fotografica. Allo stesso tempo si è ampliata la mappa delle sedi espositive dedicate all’arte che accolgono nella loro programmazione la fotografia, soprattutto quella contemporanea. Tra i molti appuntamenti espostivi di rilievo ricordiamo: la mostra dedicata a Edward Steichen (Jeu de Paume, Parigi 2007 - Palazzo Magnani, Reggio Emilia 2008); la retrospettiva dedicata a Ugo Mulas (MAXXI, Roma - PAC, Milano 2007); la mostra Controverses. Une histoire éthique et juridique de la photographie (Musée de l’Elysée, Losanna 2008 - MNAF, Firenze 2011), che ha proposto alcune immagini oggetto di censura o dibattito morale a partire dalla metà del 19° sec. e che deve il suo successo all’attualità del dibattito legislativo sulla protezione del diritto d’autore della fotografia; la mostra dedicata a Gabriele Basilico dal MOMA di San Francisco (2008). Parigi rimane il luogo di riferimento per cogliere l’attualità degli orientamenti della fotografia anche seguendo le proposte espositive delle principali sedi istituzionali: il Musée d’Orsay sviluppa da anni un’ampia proposta di eventi espositivi che scandagliano i diversi aspetti della fotografia del 19° sec.; il Centre Pompidou ha dedicato nel 2008 la prima mostra all’artista ceco Miroslav Tichý, autore fuori dalla nomenclatura dei maestri della fotografia, ma inedito interprete di una visione poetica e compositiva che va al di là del mezzo tecnico utilizzato; il Jeu de Paume ha realizzato una retrospettiva sulla statunitense Diane Arbus (2011); il programma espositivo della Bibliothèque nationale de France propone un’insolita lettura storico-critica di una serie di lavori di fotografi contemporanei, come Bettina Rheims (2010) e Joel-Peter Witkin (2012). Un panorama di luoghi e attività espositive che nel loro insieme costituiscono oggi i principali attori della diffusione e fruizione della fotografia, strumenti di orientamento delle ricerche e della ‘fortuna’ critica di molti autori e ‘generi’ della storia della fotografia e della contemporaneità. Al raggiungimento di una più ampia diffusione della cultura fotografica partecipano in modo determinante i sempre più numerosi festival che vengono organizzati sul territorio mostrando una vocazione per lo più attenta alle diverse espressioni e tendenze della fotografia d’attualità e d’avanguardia. Ai primi e più noti festival internazionali – Les rencontres d’Arles (1970), Visa pour l’image di Perpignan (1989) e PhotoEspaña (1998) –, nel primo decennio del nuovo millennio si sono aggiunti altri appuntamenti, tra i quali: i Rencontres africaines de la photographie a Bamako (2001), nel Mali, che testimoniano un interesse nei confronti di una fotografia transafricana, e dal 2008, il New York photo festival. Anche in Italia il fenomeno ha registrato un enorme incremento ponendosi come alternativa alla scarsa presenza di interventi pubblici istituzionali nel settore della fotografia contemporanea: Savignano immagini (2001), FotoGrafia. Festival internazionale di Roma (2002), Biennale internazionale Brescia fotografia (2002), Lucca digital photo fest (2005), Festival fotografia europea a Reggio Emilia (2006) sono alcuni degli appuntamenti della fotografia che, pur con diverse declinazioni, nel loro insieme si concentrano nella promozione della produzione contemporanea. Sul fronte dell’editoria, viene dedicato maggiore spazio sia sul piano dell’informazione, sia per ciò che riguarda l'uso della fotografia come elemento illustrativo, riconoscendo il diritto d’autore e attribuendole un nuovo peso e significato. In generale l’orientamento è verso prodotti di non larga diffusione ma caratterizzati da una raffinata qualità nella scelta della stampa, della carta e della grafica, con piccole tirature che apportano all’oggetto libro un valore aggiunto. Per la maggior parte, le pubblicazioni fotografiche sono realizzate e promosse in funzione degli eventi espositivi, mentre la saggistica e le ricerche storico-critiche trovano più difficoltà a essere pubblicate, come dimostra la cessazione delle principali riviste italiane sull'argomento – come Fotologia, AFT, Around Photography. A livello internazionale, alle pubblicazioni di lunga data, come Étude photographiques e History of photography, si sono affiancate le riviste EXTRA, edita dal 2008 dal FotoMuseum di Antwerpen, ed ELSE, prodotta dal 2011 dal Musée de l’Élysée di Losanna. Partecipa, infine, in modo determinante alla diffusione di una cultura fotografica anche il riconoscimento del valore economico della fotografia, di cui si fanno garanti in primo luogo le molte case d’aste che a livello internazionale, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, hanno dato sempre più spazio agli appuntamenti stagionali dedicati alle vendite di fotografie storiche e contemporanee. Se nel 1999 la Grand vague (1857) di Gustave Le Gray è stata aggiudicata a Londra da Sotheby’s al prezzo record di un miliardo e mezzo di lire, alla metà del primo decennio del nuovo millennio la tendenza del mercato è ancora orientata verso l’acquisto di autori storicizzati, in particolare del 19° sec. e del primo trentennio del Novecento (Lewis Carroll, Le Gray, Margaret Cameron e Giraul de Prangey), mentre gli autori contemporanei, salvo le valutazioni record già nel 2001 delle opere di Cindy Sherman, hanno rilevato un forte incremento nella seconda metà del decennio (Richard Prince, Hiroshi Sugimoto, Thomas Struth), spiegabile per la presenza di questi artisti nelle sedi istituzionali dell’arte e per la diversa valutazione acquisita della fotografia contemporanea all’interno del panorama artistico. Tuttavia, dal 2010 si assiste a una nuova attenzione dei compratori nei confronti dei maestri del modernismo, con un aumento del collezionismo proveniente dall’area del Pacifico. Anche in Italia si registra una diversa forma di attenzione nei confronti del collezionismo fotografico, soprattutto grazie all’attività svolta dalle gallerie, anche online, che vendono fotografia contemporanea, un settore che dal 2011 si confronta nella prima fiera italiana del settore: Milan image art fair, a Milano. I luoghi privilegiati del mercato della fotografia restano però le fiere internazionali dell’AIPAD a New York e ParisPhoto, che con gallerie ed editori provenienti da più di venti nazioni presentano il meglio della fotografia dalle sue origini.