diffrazione
diffrazióne [Der. del lat. diffractio -onis, dal part. pass. diffractus di diffrangere "spezzare in più parti", comp. di de- e frangere "rompere"; termine coniato nel 1665 da F.M.Grimaldi, che fu il primo a descrivere e studiare il fenomeno] [MCC] [OTT] Fenomeno che si verifica nella propagazione di energia per onde (elettromagnetiche, in partic. luminose, radio, ecc., o elastiche, in partic. acustiche), consistente nel fatto che, se vi sono ostacoli sul cammino di un'onda, l'energia di questa si ripartisce al di là dell'ostacolo, pervenendo anche in punti nei quali essa non potrebbe pervenire se la propagazione avvenisse per raggi rettilinei; è come se l'onda, battendo sull'ostacolo, si rompesse (di qui la denomin.), sparpagliandosi poi al di là: v. onda: IV 256 d. L'importanza dei fenomeni di d. sta, a parte le implicazioni pratiche, nel fatto che essi, come quelli d'interferenza e di polarizzazione (per onde trasversali), dimostrano la natura ondulatoria degli enti che le producono (luce, suoni, onde radio, ecc.) e possono pertanto essere utilizzati per studiare le caratteristiche ondulatorie di essi; la d. non è descrivibile in base all'ottica geometrica, appartenendo all'ambito dell'ottica fisica, ed è trascurabile soltanto quando la lunghezza d'onda della radiazione tende a zero. ◆ [FSD] D. a due e a tre fasci: v. raggi X, diffrazione nei cristalli dei: IV 743 f, 744 a. ◆ [OTT] D. completa: v. onda: IV 256 e. ◆ [OTT] D. conica per raggi X: v. ottica dei raggi X: IV 365 c. ◆ [OTT] D. da aperture circolari: v. diffrazione della luce: II 143 e. ◆ [CHF] D. da cristalli: v. cristalli molecolari: II 36 e. ◆ [OTT] D. da fenditure: v. diffrazione della luce: II 144 f. ◆ [OTT] D. da spigolo indefinito: v. diffrazione della luce: II 138 f. ◆ [FML] D. da un liquido: v. liquido, stato: III 445 d. ◆ [FSD] D. degli elettroni nei cristalli: → Davisson, Clinton Joseph: Esperimento di D.-Germer. ◆ [FSN] D. dei neutroni: v. neutroni, diffrazione dei. ◆ [FSD] D. dei raggi X: v. raggi X, diffrazione nei cristalli dei. ◆ [OTT] D. della luce: la d. che riguarda onde luminose: v. diffrazione della luce. ◆ [FSD] D. dinamica: v. raggi X, diffrazione nei cristalli dei: IV 739 c. ◆ [ELT] D. di radioonde: i fenomeni di d. che intervengono nella propagazione delle radioonde, in conseguenza dei quali onde di lunghezza relativ. grande possono aggirare ostacoli anche molto estesi (edifici, ecc.) e pervenire in punti che sono al di là dell'orizzonte ottico dell'antenna trasmittente; in particolari punti l'intensità di campo al di là dell'ostacolo può essere maggiore di quella che si avrebbe se l'ostacolo non ci fosse (guadagno di d.): v. radiopropagazione: IV 717 a. ◆ [FSD] D. di raggi X nei cristalli: v. raggi X, diffrazione nei cristalli dei. ◆ [OTT] D. inversa: v. ottica di Fourier: IV 380 d. ◆ [FSD] D. reticolare: v. cristallo: II 56 b. ◆ [OTT] [ASF] Disco di d.: il disco (disco di Airy) che costituisce la parte centrale della figura di d. di una sorgente puntiforme lontana data da un'apertura circolare, com'è l'immagine di una stella (l'apertura diffrangente è costituita dalla pupilla d'ingresso dell'obiettivo del telescopio): v. diffrazione della luce: II 143 f e interferometria stellare: III 279 d. ◆ [OTT] Figura di d.: la distribuzione di intensità su uno schermo che raccolga la radiazione diffratta da ostacoli o da un vero e proprio diffrattore, così detta perché nel caso di radiazioni luminose è una figura luminosa, di varia forma a seconda delle modalità della d.: v. onda: IV 257 d. ◆ [OTT] Teoria vettoriale della d.: v. diffrazione della luce: II 139 d.