difetto (defetto)
La carenza di sinonimi astratti e il prestigio del termine classico, specie negl'impegni filosofici del Convivio, sollecitano il significato fondamentale di d. per " mancanza " verso varie accezioni (talvolta con il rischio della genericità o della scarsa perspicuità, come in Cv III XI 14 quella eccellentissima dilezione che non pace alcuna intermissione o vero difetto). Esprime la mancanza di un elemento determinato, in If IV 40 Per tai difetti, non per altro rio, / semo perduti (cfr. non ebber battesmo... non adorar debitamente a Dio, vv. 35 e 38; e Pg VII 25), Pg XXIII 51, Vn XIX 7 19, Rime XCV 6. La mancanza, anche in rapporto al suo opposto, può significare una misura inferiore al giusto, come in Cv I VII 10 non pur nel difetto, e non pur nel soperchio, IV VI 13, XVI 5, XXVI 12 (soltanto nella '21; nelle altre edizioni si legge minoranza), o una generica carenza, come in Rime LXXIII 11 per difetto ch'ella sente al nido, e Cv IV IV 2; e come tale può aver valore di " imperfezione ", come in Cv I I 3 Dentro da l'uomo possono essere due difetti e impedi[men]ti (così anche nella '21; la Simonelli legge e impedi[r]lo) e 8, II VIII 11 (due volte), XIII 30 (due volte), III XIII 11, XV 3 (cfr. Tomm. Sum. theol. I 20 1c), IV XV 17 (due volte), e, con costruzione particolare, equivalente a " difettivi ", cioè " non giunti a perfezione ", in Pg X 128 siete quasi antomata in difetto.
L'imperfezione in senso soggettivo equivale a insufficienza o inadeguatezza, come in Pd XXX 80 ma è difetto da la parte tua, / che non hai viste ancor tanto superbe; Cv I I 4 e 19, III Amor che ne la mente 14 (ripreso in II 1 e IV 4), IV 4 e 10, X 9 (due volte), IV Le dolci rime 48 (ripreso in X 1), I 8, VII 7 e 8, X 4 e 7, XII 1, 2 e 3; e può completarsi con la determinazione della facoltà o condizione insufficiente, come in Cv II IV 8 per difetto di ragione e per difetto d'ammaestramento, V 1, VII 9, III IV 9; o con la specificazione della qualità debilitante, come in IV II 8 [sì] perché bene [le parole] siano ricevute e fruttifere vegnano, sì perché da la loro parte non sia difetto di sterilitade. Considerata nelle sue conseguenze, l'imperfezione ha valore di " colpa ", come in If XXX 142 " Maggior difetto men vergogna lava ", / disse 'l maestro, " che 'l tuo non è stato... ", Pg VI 41, Vn XXI 2 6, Cv I II 5 (due volte) e 6,III XV 19, IV XII 3 (seconda volta) e 8; o di " errore ", come in If XXII 125 ma quei più che cagion fu del difetto (dove altri interpreta " mancanza ", " occasione perduta "), Cv I X 14, XI 8; o di " inconveniente ", come in Cv I III 1 Degna di... riprensione è quella cosa che, ordinata a torre alcuno difetto, per se medesima quello induce, e 2 (due volte).