ANTISOMMERGIBILE, DIFESA (App. II,1, p. 207; III,1, p. 112)
Le operazioni di d. a., oggetto di questa voce, non riguardano quelle dirette a contrastare l'azione dei sommergibili armati con missili strategici (v. sommergibile, in questa App.), in quanto gli accordi SALT fra Stati Uniti e URSS proibiscono ogni difesa contro i missili di questo tipo perché il loro deterrente è ritenuto atto a scongiurare un conflitto atomico generale.
I sistemi per l'individuazione dei sommergibili in immersione sono basati sulla propagazione del suono in acqua in forma attiva e passiva. Nella forma attiva si emettono impulsi di energia sonora e si misurano la direzione e la distanza dell'eco che rimanda alla sorgente un eventuale ostacolo, con ecogoniometri o sonar. Nella forma passiva si misurano direzione e distanza dei rumori generati in acqua da una nave o da un sommergibile, mediante idrofoni (XVIII, p. 739). Il progresso di questi apparati è legato a quello dell'acustica subacquea, scienza praticamente nata verso la fine della seconda guerra mondiale, i cui progressi sono stati rilevanti, ma hanno raggiunto un limite che appare difficile superare.
Gli ecogoniometri sfruttano la propagazione diretta delle onde sonore, che dipende dalle condizioni batitermografiche e ha dei limiti di distanza. Per aumentare le portate sono stati costruiti sonar che sfruttano la propagazione "per convergenza" che avviene per riflessione fra strati superficiali e "quota critica", o fra strati superficiali e fondo (bottom bounce). Poiché, emettendo energia con trasduttori collocati alla quota critica, si raggiungono notevoli distanze, sono stati realizzati sonar basati su principio del RAP (Reliable Acoustic Path). Sono anche stati realizzati sonar che si possono calare in mare a profondità variabile, detti VDS (Variable Depth Sonar).
I progressi più notevoli sono stati fatti nel campo del trattamento dei segnali e in quello dei sistemi di rappresentazione con l'introduzione del calcolatore elettronico negli apparati. Così si può ottenere l'individuazione sicura dell'eco del sommergibile appena è presente nel grande sottofondo dei rumori oceanici; l'adozione di memorie permette di rivedere sullo schermo le situazioni verificatesi in determinati momenti precedenti; il calcolatore inoltre consente di ricercare automaticamente le avarie, permettendo in pochi secondi di controllare gl'innumerevoli circuiti dell'apparato, operazione che, se fatta dall'uomo, richiederebbe una lunga inutilizzazione dell'impianto.
Oltre alla ricerca con navi e sommergibili, le marine oceaniche da una decina di anni studiano e sperimentano sistemi di sonar attivi di grande potenza da ancorare davanti ai porti e in particolari zone di mare, passaggio obbligato di sommergibili nemici, che, controllati da stazioni a terra, ne scoprono la presenza. Tali sbarramenti possono essere completati da mine costituite da siluri autoguidati che si sganciano al passaggio dei sommergibili e ne fanno la ricerca e l'attacco.
Sistemi d'arma. - Le cariche di profondità sono suscettibili di limitato progresso, ma sono economiche, efficaci e non assoggettabili a contromisure acustiche. I siluri (v. siluro, in questa App.) hanno subìto notevoli perfezionamenti aumentando di velocità e di portata e adottando sistemi di autoguida e filoguida che li rendono capaci di attaccare anche bersagli dotati di elevate velocità e qualità evolutive. In questi ultimi anni sono stati impiegati anche missili quali vettori di siluri.
L'insieme missile-siluro viene denominato ASROC se lanciato da unità di superficie, e SUBROC se lanciato da sommergibili. I missili a., che possono anche portare teste con cariche nucleari tattiche, percorrono la distanza fra unità lanciate e bersaglio con traiettoria aerea, anche se lanciati da sommergibili in immersione; in vicinanza del bersaglio liberano il siluro, che s'immerge ed effettua la ricerca e l'attacco del bersaglio con i propri sistemi di autoguida.
Contromisure acustiche. - La guerra acustica si propone di contrastare la localizzazione sonar o idrofonica dei bersagli e d'impedire ai siluri autoguidati di raggiungere l'obiettivo. Vi sono contromisure passive rappresentate: a) dall'adozione di particolari forme di scafo o da rivestimenti assorbenti che diminuiscono il potere riflettente dello scafo nei riguardi dei segnali sonar; b) dall'emissione di bolle d'aria o di gas per modificare la forma degli echi; c) dall'insonorizzazione delle apparecchiature di bordo per ridurre le sorgenti di rumori. Le contromisure attive sono intese a generare segnali di disturbo che confondano il funzionamento dei sonar nemici e quello degli apparati acustici di autoguida dei siluri. Apparecchi detti transponder ritrasmettono, modificandoli, i segnali che colpiscono lo scafo; altri apparati, anche rimorchiabili, creano echi o rumori di falsi bersagli o di un numero elevato di bersagli fittizi che mascherano quelli del bersaglio reale.
Bibl.: J. Saneyoshi, Theoretical studies on absorption and reflection of ultrasonic waves in water, in Bulletin of the Tokyo Institute of technology, serie B, n. 1, 1953; J. W. Horton, Fundamentals of sonar, United States Naval Institute, Annapolis 1960; G. Pazienza, Fondamenti della localizzazione sottomarina, La Spezia 1970; L. W. Camp, Underwater acoustic, New York 1970; A. W. Cox, Sonar and underwater sound, Lexington, Mass., 1974; G. Haines, Sound underwater, Londra 1974; R. J. Urich, Principles of underwater sound, New York e Londra 1975.