ANTISOMMERGIBILE, DIFESA
. Avvistamento. - Nel campo della ricerca subacquea, grandi progressi si sono avuti con lo sfruttamento delle frequenze ultrasonore e con il perfezionamento dell'ecogoniometro (v. in questa App.), apparecchio che consente di individuare contemporaneamente la direzione e la distanza e quindi la posizione di uno scafo immerso, mediante l'emissione di onde ultrasonore e la ricezione dell'eco delle onde stesse riflesse dallo scafo.
Il perfezionamento degli apparati ultrasonori se da un lato ha migliorato le condizioni della ricerca, dall'altro ha messo a disposizione del sommergibile un ottimo mezzo per poter effettuare, in determinate condizioni, l'attacco senza necessità di dover emergere col periscopio.
Per l'avvistamento diretto dei sommergibili un vantaggio notevole rispetto alla prima Guerra mondiale è stato realizzato grazie alle aumentate autonomie e capacità di volo degli aerei ed alla possibilità di scortare direttamente i convogli con l'impiego di portaerei.
L'adozione della scorta aerea dei convogli ha notevolmente diminuito le possibilità dei sommergibili di rimanere all'agguato o di recarsi in posizione opportuna di attesa, navigando in superficie.
L'adozione del radar ha oggi completamente risolto il problema della ricerca sistematica degli scafi in superficie. Con i successivi miglioramenti degli apparati si è allargato il raggio di azione fino a parecchie decine di chilometri, consentendo la ricerca anche in condizioni di visibilità nulla. In tali condizioni, nessun sommergibile in emersione, che si venga a trovare nelle acque prossime a quelle dove naviga un convoglio, può sottrarsi alla scoperta.
La scoperta radar, individuando con sufficiente esattezza la direzione e la distanza, consente all'aereo di portarsi in breve tempo sul sommergibile che puo essere senz'altro attaccato con le armi di bordo e costretto ad immergersi. Inoltre l'aereo attaccante chiama sul posto dell'azione, in tempi successivi, altri aerei e le navi di scorta caccia sommergibili, di modo che il battello scoperto viene sottoposto ad una implacabile azione che si prolunga nel tempo e che lo costringe ad immergersi per lunghi periodi: cosa che, a parte i danni o l'eventuale distruzione ad opera dei mezzi attivi, annulla completamente le sue possibilità di azione.
Il largo impiego del radar determinò nella seconda Guerra mondiale una grave crisi nelle operazioni dei sommergibili (v. atlantico, in questa App.). I Tedeschi cercarono di reagire a questo adottando sui sommergibili l'apparecchio chiamato Schnörket (v. sommergibile, in questa App.), che consentiva di rimanere immersi a quota periscopica e sottrarsi quindi alla ricerca radar.
Sbarramenti. - La difesa passiva antisommergibile consiste ancora essenzialmente in ostruzioni retali (v. ostruzioni, XXV, p. 758), costituite da diversi elementi di reti di robuste maglie di acciaio, distese tra una catena o cavo d'acciaio e il fondo e tenute a galla da una serie di cilindri di ferro di spinta. Per il forzamento degli sbarramenti v., in questa App., assalto: Mezzi d'assalto in marina.
Armi antisommergibili. - Le torpedini da rimorchio e da caccia (v. subacquee, armi, XXXII, p. 907), che in pratica avevano dato scarsi risultati e che limitavano la mobilità delle navi di scorta, sono state eliminate; come arma da caccia è rimasta la sola bomba da getto, che è stata perfezionata con lo studio e la realizzazione dei "lanciabombe" (fig. 1), armi poste sui lati della nave che hanno consentito di lanciare contemporaneamente, a breve distanza (50 ÷ 60 m.), un numero notevole di bombe: in modo da costituire, con quelle lanciate di poppa a mezzo delle tramogge, il cosiddetto tappeto, cioè un insieme di 8-10 bombe che, esplodendo nello stesso istante alla profondità regolata, hanno aumentato notevolmente la zona pericolosa e la probabilità di colpire o danneggiare il sommergibile. Dal criterio di impiego a tappeto si è successivamente passati a quello a grappolo, consistente nel fare in modo che un gruppo di bombe, lanciate contemporaneamente, si distribuisca oltre che in superficie anche in profondità, esplodendo sempre tutte le bombe nello stesso istante.
A tale scopo sono state costruite bombe da getto speciali (BGS.), con diverse velocità di caduta in acqua e regolazione dello scoppio a tempo. Un ulteriore grande progresso nelle bombe antisommergibili è stato realizzato con la costruzione della bomba acustica ultrasonora ad influenza.
Questa bomba sfrutta l'effetto Doppler, ossia la variazione di frequenza che si verifica tra i segnali sonori o ultrasonori emessi da una sorgente e quelli ricevuti da appositi ricevitori, quando la sorgente e i ricevitori sono dotati di velocità relativa. A questo scopo la bomba è dotata sulla testa di un dispositivo elettroacustico ultrasonoro che irradia un segnale continuo durante la sua caduta in acqua; questo segnale è riflesso in parte dallo scafo del sommergibile e ricevuto, come eco, dal dispositivo. Quando la bomba passa alla minima distanza dal sommergibile, il suo moto, che era di avvicinamento, tende a diventare di allontanamento. A causa del citato effetto Doppler si ha in questo istante una sensibile variazione di frequenza nei segnali riflessi che può essere registrata dal dispositivo della bomba e comandare quindi lo scoppio. Queste bombe non hanno perciò bisogno di regolazione di profondità, ma esplodono automaticamente quando la loro traiettoria passa alla minima distanza dallo scafo del sommergibile.
Per la caccia con aerei, questi sono stati dotati di bombe antisommergibili e in un secondo tempo di bombe a reazione, che consentivano un lancio efficace anche a distanza. La caccia da parte di navi di superficie veniva inizialmente guidata dagli aerei, fino a portare le unità in contatto ecogoniometrico con il bersaglio e veniva poi proseguita basandosi sulle indicazioni dell'ecogoniometro. Questo apparecchio, per la sua costituzione non poteva dare indicazioni quando la distanza dal sommergibile si riduceva a circa 400-500 metri. La tattica dell'attacco prevedeva perciò un avvicinamento fino a tale distanza a piccola velocità, per poter avere più precise indicazioni dall'apparecchio. Giunta al punto in cui veniva a mancare l'eco dello strumento, la nave aumentava di velocità per trovarsi nel più breve tempo possibile sulla posizione presunta del sommergibile, allo scopo di ridurre le possibilità di manovra di quest'ultimo per evitare le bombe. L'aumento di velocità nella fase finale dell'attacco era però percepito dagli apparati idrofonici del sommergibile che era quindi avvertito dell'imminenza del lancio delle bombe e poteva perciò manovrare in quota e in direzione per cercare di evitarle. Per questo motivo furono successivamente studiati nuovi tipi di bombe antisommergibili a razzo (fig. 3), che potevano essere lanciate a distanza, ed evitavano quindi l'inconveniente cui si è accennato.
Naviglio antisommergibile. - Oltre i MAS e le VAS (v. motoscafo, in questa App.) sono stati studiati e costruiti nuovi tipi di navi che hanno preso, dalle antiche unità della marina velica, i nomi corvette e fregate (v. in questa App.).
Difesa dei convogli. - Per la relativa organizzazione v. convoglio; atlantico, in questa App.