dietrologismo
s. m. Tendenza esasperata a ricercare quanto possa nascondersi dietro eventi o affermazioni non evidenti.
• «Stiamo parlando di cose diverse ‒ ha aggiunto [Roberto] Maroni, facendo riferimento al disegno di legge sulla sicurezza in discussione al Senato ‒ uno è un disegno di legge in Parlamento, messo nero su bianco e con norme condivise con l’obiettivo di rendere la vita più dura ai mafiosi e il resto sono ipotesi che circolano e sulle quali, non essendo il ministero dell’Interno il promotore, non intendo dare adito a dietrologismi e alimentare voci». (Messaggero Veneto, 21 novembre 2008, p. 6, Attualità) • Sull’uscita poi rettificata di [Cesare] Romiti si esercitano ora i dietrologismi mediobancheschi che, da quando a Milano in piazzetta Cuccia governa il potere del banchiere di Marino Cesare Geronzi, sono pane quotidiano. (Alberto Statera, Repubblica, 14 dicembre 2009, Affari & Finanza, p. 11) • Come al solito, la ridda delle ipotesi si è subito scatenata: magari fantasia e dietrologismo galoppano. D’altronde, è un fatto che sovente la realtà supera le ipotesi più funamboliche; e poi siamo in tempi di “post-verità”, non è vero? Ipotizzate dunque, ipotizzate. Qualche cosa resterà, tanto per parafrasare quel celebre illuminista che, quanto a bugie, la sapeva lunga. (Franco Cardini, Avvenire, 23 marzo 2017, p. 5, Primo piano).
- Derivato dal s. f. dietrologia con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Repubblica del 12 novembre 1987, p. 2 (Giorgio Rossi).