dietro (Diretro; Dirietro)
1. ‛ Dietro ' ricorre una sola volta, con funzione di avverbio, in Vn VII 4 10 ch'io mi sentia dir dietro spesse fiate: questa locuzione con ‛ dire ' , che non ritorna altrove nelle opere di D., indica il sentir parlare di sé da parte di coloro che passano per la via d'Amor, con stupita ammirazione: riferendo l'altrui discorso, tenuto in absentia ma non sì da non essere inteso, D. garantisce oggettività e veridicità all'asserzione che Amor lo aveva posto in vita sì dolce e soave (vv. 7-9).
Ricollegandosi notoriamente la locuzione ‛ sentirsi dire d. ' con contenuti espressivi calunniosi e denigratori, l'uso che D. ne fa in questo passo, differenzia invece dai comuni mortali li fedeli d'Amore, che non ‛ mormorano d. ' (cfr. Giamboni Trattati morali 50), anche se essi, a evitare di apparire adulatori o di suscitar superbia, non elogiano in praesentia.
2. Anche nelle Rime d. ricorre una sola volta, con funzione di preposizione: XLVIII 14 ti guido esta pulcella nuda, / che ven di dietro a me sì vergognosa, / ch'a torno gir non osa: è la stanza che segue da vicino, timorosa e pudica, l'umil sonetto che deve accompagnarla al gentil cor di Lippo, perché la rivesta e tegnala per druda.
3. Delle dieci occorrenze nel Convivio, cinque fanno parte della locuzione ‛ andar d. ' , con significato di " seguire " in senso sia astratto (III XV 18 la via de' giusti è quasi luce splendiente... andando loro dietro...; e cfr., poco prima: E se tutti al suo [della Sapienza] conspetto venire non potete, onorate lei ne' suoi amici e seguite li comandamenti loro; IV III 8 dietro da costui [nome di gentilezza] vanno tutti coloro che fanno altrui gentile: è l'unica attestazione di ‛ d. da ' nel Convivio; XII 8 la vita di loro che dietro a esse [le ricchezze] vanno), anche nell'accezione di " aspirare a qualcosa, tendervi " (III XV 9 l'avaro [l'avido]... non s'accorge che desidera sé sempre desiderare, andando dietro al numero impossibile a giugnere), sia concreto (I XI 9 se una pecora si gittasse da una ripa di mille passi, tutte l'altre l'andrebbero dietro).
Significato, ancora astratto, di " continuare ", " proseguire ", si ha in IV XXII 6 lasciando stare tutti li altri, col trattato è da tenere dietro a quello che bene comincia, cioè a quel solo calle... che noi mena a la nostra pace, nel sintagma ‛ tener dietro '. Per If I 136, v. RETRO.
3.1. Mentre queste attestazioni di d. presuppongono un moto che dal soggetto procede verso l'esterno in senso frontale, la direzione del movimento o non è frontale al soggetto (in Cv I XIII 11 rivolgendo li occhi a dietro, e raccogliendo le ragioni prenotate: è l'unica attestazione di a dietro nel Convivio) o manca totalmente (ad es. in I I 10 la misera vita di quelli che dietro m'ho lasciati) o implica una connotazione figurata di moto da luogo, nelle due occorrenze dell'avverbio di dietro (II VIII 2 sempre quello che massimamente dire intende lo dicitore si dee riservare di dietro; però che quello che ultimamente si dice, più rimane ne l'animo de l'uditore; II 4 l'uno [pensiero] era soccorso de la parte [de la vista] dinanzi continuamente, e l'altro de la parte de la memoria di dietro).
4. Nella Commedia d. occorre 82 volte, delle quali, a inizio di verso, 8 nel Paradiso e 1 nell'Inferno, e dopo monosillabo iniziale, 6 volte (e dietro: If III 55, XXV 57, Pg XIII 30; che dietro: Pg V 62, Pd I 9; in dietro in dietro: If XVII 101, unico caso di reduplicazione dell'avverbio). Una sola volta d. è in rima: If XXIII 23.
4.1. L'uso più frequente di d., con 48 occorrenze, è quello preposizionale, 47 volte seguito da ‛ a ' o riferito a pronome personale in forma obliqua, con funzione sia di stato in luogo (nei contesti " fare qualcosa ", " stando d. a qualcuno o a qualcosa ") sia di moto a luogo (nei contesti " andare, venire d. a qualcuno " e " volgersi indietro verso qualcuno "): il verbo che dovrebbe indicare il moto non è espresso specialmente nella seconda e terza cantica (Pg IV 38 pur su al monte dietro a me acquista; V 62 quella pace / che, dietro a' piedi di sì fatta guida, / di mondo in mondo cercar mi si face; XXI 5 pungeami la fretta / per la 'mpacciata via dietro al mio duca; XXX 93 fui santa lagrime e sospiri / anzi 'l cantar di quei che notan sempre [gli angeli] / dietro a le note de li etterni giri, " seguendo la musicale armonia delle sfere celesti "; Pd II 56 dietro ai sensi / ... la ragione ha corte l'ali; XI 95 la gente poverella crebbe / dietro a costui [" al seguito " e, insieme, " seguendo, per seguire l'esempio "], la cui mirabil vita [esemplare, come specchio di perfezione] / meglio in gloria del ciel si canterebbe; XXX 32 or convien che mio seguir desista / più dietro [" dall'andar d. "] a sua bellezza, poetando [" col poetare "; cfr. 4.2.2.]). In queste cantiche, ‛ d. a ', ‛ d. di ' implicano, oltre al valore di " seguire ", " andare d. ", la connotazione, spesso inserita in un contesto finalistico, di " seguire [e, rispettivamente, " per seguire "] l'esempio di qualcuno " (Pd XI 84 Scalzasi Egidio, scalasi Silvestro / dietro a lo sposo, sì la sposa piace; Pg XXIX 131 facean festa / ... dietro al modo / d'una di lor).
4.1.1. La connotazione opposta, di " perseguitare ", Si trova in Pd XVI 116 L'oltracotata schiatta che s'indraca / dietro a chi fugge, " che violentemente perseguita i deboli ".
4.1.2. Per la funzione di stato in luogo, cfr. If XXV 138 L'anima ... / suffolando si fugge... / e l'altro dietro a lui parlando sputa; Pg II 80; IV 104 si stavano a l'ombra dietro al sasso; XIII 30, XXXII 54, Pd XV 24; XII 50 l'onde / dietro a le quali, per la lunga foga, / lo sol talvolta... si nasconde, ove non è esclusa anche una funzione di moto a luogo, perché il sole, stanco del lungo cammino, " Si va a nascondere " e " rimane nascosto " ‛ d. le onde '; d'altronde, lo ‛ star nascosto d. qualcosa ' esprime metaforicamente ciò che avrebbe atteso D. dietro a pochi giri, " entro pochi anni ", in Pd XVII 96.
4.2.1. Per l'uso di d. in unione con ‛ restare ', cfr. Pg XI 24 color che dietro a noi restaro; XXII 1 era l'angel dietro a noi rimaso; e per quello in unione con " lasciare ", cfr. Pg I 3 la navicella del mio ingegno, / che lascia dietro a sé mar sì crudele; XXIX 74 lasciando dietro a sé l'aere dipinto.
4.2.2. Per un senso traslato, ancora collegabile con la funzione di stato in luogo, e un significato approssimativo di " dedicandosi a qualcosa ", cfr. Pg XXIII 3 chi dietro a li uccellin sua vita perde. Il verso di Pd X 23 dietro pensando a ciò che si preliba, si collega per antifrasi al v. 25 Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba, e per analogia al v. 22 Or ti riman, lettor, sovra 'l tuo banco: il lettore, restando (indietro?) nel suo banco, deve ora andar pur dietro con il pensiero (pensando; per un uso analogo del gerundio in costruzioni affini, cfr. Pd XXX 32; e v. 4.1.) a ciò che D. gli ha posto di fronte, deve dedicarvisi.
4.3. La funzione di moto a luogo implica particolarmente il significato di " seguire qualcuno o qualcosa come guida o modello ", con un frequente traslato dalla terminologia della vita militare e curtense, e ritorna 8 volte con il verbo ‛ venire ', 7 con ‛ andare ', altre 5 con sinonimi.
Cfr. If III 55 dietro le venìa sì lunga tratta; XIV 73 Or mi vien dietro; XXI 29 vidi dietro a noi un diavol nero / ... venire; XXII 114 non ti verrò dietro di gualoppo; XXII 134 volando dietro li tenne; XXIII 17 ei ne [" anoi "] verranno dietro più crudeli, e 148; XXVII 4, Pg V 13, XVI 10 e 92, XXI 10; XXVIII 99 quanto posson dietro al color vanno; Pd II 3 seguiti [" venendo "] / dietro al mio legno che cantando varca; VI 3 contr'al corso del ciel, ch'ella seguio / dietro a l'antico che Lavina tolse; XI 4 Chi dietro a iura e chi ad amforismi / sen giva, e chi seguendo sacerdozio, e 80; XII 38 L'essercito di Cristo... dietro a la 'nsegna / si movea tardo; XV 142 Dietro li andai incontro a la nequizia (cfr. v. 139 Poi seguitai lo 'mperador Currado); XVIII 126.
4.3.1. Per il sintagma con ‛ volgersi ' e affini, cfr. Pg XXIV 143 io mi volsi dietro a' miei dottori (ma la tradizione del passo reca anche le varianti indietro e a dietro); XXVIII 145 Io mi rivolsi 'n dietro... / a ' miei poeti (varianti: a dietro, a retro).
4.3.2. Affatto diverso è il valore di d. nei sintagmi con ‛ volgere ', ‛ trascinare ' e sinonimi. Cfr. Pd X 122 se tu l'occhio de la mente travi / di luce in luce dietro a le mie lode; XXII 100 La dolce donna dietro a lor mi pinse. Vi si osserva il valore causativo di " far seguire qualcosa a qualcuno ", " far andar d. qualcuno ad alcun altro ".
4.4. Altri usi preposizionali di d. sono più rari. Una volta ciascuno sono attestati i sintagmi in dietro a (If XII 78 con la cocca / fece la barba in dietro a le mascelle, " si spostò la barba indietro, d. le mascelle ", per scoprirsi la gran bocca); dietro da (If XXV 22 Sovra le spalle, dietro da la coppa / ... li giacea un draco, " dalla parte posteriore della cervice ") e di dietro a (Pg X 72 un'altra istoria, / che di dietro a Micòl mi biancheggiava: la storia del roman principato, scolpita a quella ripa intorno [v. 29], traluceva " di là di quella di Micol ", a D. che la voleva avvisar da presso).
4.5. Le 31 attestazioni dell'uso avverbiale di d. comprendono le singole occorrenze dei sintagmi qua dietro (If XXVIII 37), di qua dietro (con valore di moto da luogo, If XXXIII 135), a dietro (Pg XXII 119), di dietro (" dal dietro ", Pg VI 5) e le 11 di in dietro (in Pg XXIX 79 Questi ostendali in dietro eran maggiori / che la mia vista, l'avverbio, con funzione attributiva di " la parte posteriore degli stendardi ", insiste sulla dinamicità dell'impressione visiva. Per l'uso reduplicato, che rallenta il moto della navicella che esce di loco, v. 4.).
Gli ambiti espressivi dell'avverbio d. sono analoghi a quelli degli usi preposizionali. Per il nesso con verbi quali ‛ (ri)volgersi ' e affini, cfr. If IX 55 Volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso; XI 94, XV 15 e 98; Pg X 18 sù dove il monte in dietro si rauna (" Si raccoglie ", ritrae le coste verso il proprio asse sì da formare un piano / solingo, vv. 20-21). Con d. si indica un moto al seguito di qualcuno (lf XVIII 21 io dietro mi mossi; Pg XXIV 74, XXXI 95) o di qualcosa (Pd I 9 dietro la memoria non può ire). ‛ Dietro ' si collega con verbi quali ‛ lasciare ', ‛ restare ', in Pg XXII 119, XXXIII 63; implica il significato di " lasciare in serbo ", in Pg XXX 72 'l più caldo parlar dietro riserva (cfr. sopra, 3.1.).
4.5.1. Indica genericamente " alle spalle proprie o altrui ", in If XXIII 23 Noi li avem già dietro; XXIV 94 con serpi le man dietro avean legate; XXV 57 dietro per le ren sù la [coda] ritese; Pg III 16, VIII 30; XXII 68 porta il lume dietro e sé non giova, XXVII 69; si collegano a questi usi quelli in cui d. si oppone a ‛ davanti ': cfr. If XXXI 87 tenea soccinto / dinanzi l'altro e dietro il braccio destro; Pd VIII136 Or quel che t'era dietro t'è davanti (‛ agli occhi ', ‛ alla conoscenza ').
4.5.2. Con in dietro si indica un movimento di ritirata: If XI 6 ci raccostammo, in dietro, ad un coperchio; XV 33 ritorna 'n dietro e lascia andar la traccia; XX 14 trasser sé in dietro alquanto.
5. Dal Fiore XXX 12 si ricordi l'attestazione - con funzione di preposizione - al quarto portal, dietro da le mura, / fu messo Malabocca (cfr. If XXV 22, e v. 4.4.).
6. Varianti formali di d. possono ritenersi di rietro e di retro, il primo dei quali ricorre 4 volte (If XIII 124, XXV 115, Pd XI 47, XXI 132) e il secondo 31 volte nella Commedia (lf XI 55, XII 81, XIV 140, XVIII 36, XX 39, XXIII 77, XXXIII 3, XXVI 117 non vogliate negar l'esperïenza, / di retro al sol [" seguendo il corso del sole "], del mondo santa gente; Pg IV 29, V 3, IX 69 di rietro, X 50, XVIII 114 e 133, XXII 63 e 128, XXIII 19, XXIV 59, XXVI 66, XXIX 63 e 143, XXXI 57, Pd I 35, II 90, VI 50, IX 6, X 101, XII 83 e 117, XVI 75, XXI 16). ‛ Di rietro ' è attestato una volta a inizio di verso ‛ di retro ' 10 volte. ‛ Di rietro ' funge da preposizione, seguita da ‛ a ' una volta e un'altra seguita da pronome obliquo (Pd XI 47); ‛ di retro ' è preposizione seguita da ‛ a ' 21 volte, da ‛ da ' 2 volte (Pd X 50, XXIX 143). ‛ di retro ' funge da avverbio (" dal dietro ", " alle spalle ") una volta (Pd XXI 132) e una volta da aggettivo (" posteriore ": If XXV 115 li piè di retro... / diventaron lo membro che l'uom cela); di retro ' funge da avverbio 6 volte; 2 volte (If XII 81 quel di retro move ciò ch'el tocca ?; Pd XII 117 quel dinanzi a quel di retro gitta; e cfr. Fiore CLXXXV 5 S'avessi messo termine a un'ora / a due... / al di dietro dirai) ha funzione attributiva (" quegli, ciò, che sta, o va, di dietro, il secondo "); e v. 4.5.1.
Si ricordi, tuttavia, che non mancano oscillazioni nella tradizione dei passi ove queste forme compaiono; nelle edizioni è diffusa la scrittura continua dirietro, diretro. Anche dietro è da eleggersi spesso, nonostante le varianti retro, rietro, drieto. Per " dirieto ", " inquadirieto " nel toscano occidentale antico, cfr. A. Castellani, in " Studi Filol. It. " XIV (1956) 481-482; e v. Bonagiunta Molto si fa brasmare 51.
7. L'unica attestazione dell'avverbio sostantivato ‛ diretri ' è in Pg XIX 97, in rima: Perché i nostri diretri / rivolga il cielo a sé, saprai (varianti testuali: dirietri, deretri). Sono i dossi, " dorsi ", che gli avari, nel quinto girone del Purgatorio, hanno vòlti... al sù, perché (vv. 71-72) quella gente... piangea, / giacendo a terra tutta volta in giuso.
8. ‛ Diretro ' è attestato nel Convivio come avverbio, nella locuzione oppositiva guardare diretro e dinanzi (IV XXVI 10) e, come preposizione, in IV VII 7 lasciando le vestigie de li suoi passi diretro da sé.
Per altre occorrenze, cfr. Rime L 2, Cv III I 11, IV Le dolci rime 29, Pg III 91, IX 65, XXIII 43, XXIX 74.