BARTELS, Dietrich
Geografo tedesco, nato a Bochum il 27 febbraio 1931, morto a Kiel il 25 agosto 1983. Compì studi letterari nell'università di Friburgo in Brisgovia e successivamente si specializzò in geografia presso varie università tedesche e anche a Grenoble. Professore di Geografia culturale e sociale nell'università di Karlsruhe dal 1970, passò due anni più tardi alla cattedra di Geografia dell'università di Kiel. A partire dagli anni Settanta lavorò attivamente in alcune commissioni dell'Unione Geografica Internazionale ed ebbe incarichi in enti di pianificazione della Repubblica Federale Tedesca.
È stato uno dei maggiori esponenti della geografia sociale tedesca. Gli si devono, oltre a notevoli studi condotti sul terreno, importantissimi lavori teorici che lo distinguono dai geografi suoi connazionali, per lo più rimasti fedeli a metodi induttivi ed empirici. La sua geografia sociale − quantitativa e nomotetica, con larghe valenze applicative − lo ha fatto considerare, più che un vero geografo, un cultore di scienza regionale, collocato in un'incerta area di frontiera tra geografia ed economia spaziale. Per questo è rimasto uno studioso nel complesso isolato, cui è toccata una sorte per alcuni aspetti simile a quella di un altro geografo tedesco, W. Christaller, la cui fondamentale teoria delle località centrali è stata a lungo ignorata e, più tardi, scoperta e valorizzata assai più all'estero, soprattutto nei paesi anglofoni, che in patria. Tra le opere di B. la più significativa, per comprendere la contestazione e la nuova proposta dell'autore, è Zur Wissenschaftstheoretischen Grundlegung einer Geographie des Menschen (1968).
Bibl.: E. Wirth, Dietrich Bartels 1931-1983, in Geographische Zeitschrift, 1984, pp. 1-22.