dieta
L’insieme dei nutrienti ingeriti dall’uomo, o da un gruppo etnico, per soddisfare il bisogno alimentare (per es., d. mediterranea), intesa in tal caso come concetto legato allo stile di vita. Più spesso s’intende per d. una limitazione alimentare, proposta dal medico o spontaneamente adottata, in riferimento soprattutto al totale calorico (d. dimagrante) o comunque finalizzata a raggiungere vantaggi salutistici mediante l’esclusione o l’inclusione di particolari alimenti o gruppi di nutrienti. L’adozione di particolari regimi dietetici può essere anche motivata da scelte etiche (d. vegetariana).
La composizione di una d. equilibrata si basa sulle raccomandazioni formulate e aggiornate da parte di istituzioni competenti, nazionali e internazionali: tali indicazioni sono note come RDA (Recommended Dietary Allowances) e, per l’Italia, LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di energia e Nutrienti per la popolazione italiana). La d. fisiologica è intesa come una ripartizione della razione alimentare giornaliera tra alcuni gruppi fondamentali e omogenei di alimenti; deve assicurare all’organismo, oltre agli apporti energetici, anche la copertura dei fabbisogni in vitamine, minerali e fibre, l’approvvigionamento di molecole non sintetizzabili dall’organismo stesso (amminoacidi e acidi grassi essenziali) e l’equilibrio percentuale fra carboidrati, proteine e lipidi.
Tra le d. formulate nel caso di particolari condizioni patologiche possono essere annoverate le d. prive di glutine o di lattosio o di altro nutriente che promuova intolleranza o reattività allergica, le d. ipoproteiche, ipolipidiche, iposodiche, le d. a basso o alto residuo di fibra, a ridotto contenuto di carboidrati semplici, ma anche le d. liquide e le d. somministrate per via enterale e parenterale. Le d. ipocaloriche sono finalizzate al controllo del sovrappeso e dell’obesità; non possono prescindere dal considerare la componente multifattoriale di questa patologia e devono sempre rispettare la presenza di una quota adeguata di proteine e di una quantità minima di carboidrati e lipidi. Le d. drastiche, soprattutto se protratte e ripetute, producono due conseguenze: alterano il metabolismo, con diminuzione del dispendio energetico di base e maggiore tendenza a ingrassare, e inducono disturbi del comportamento alimentare, in particolare in senso bulimico.
L’elaborazione di una prescrizione dietetica prende in considerazione molteplici elementi (età, sesso, statura, peso corporeo, costituzione, massa magra, attività motoria, fattori psicologici, abitudini alimentari, malattie in atto o pregresse, predisposizioni morbose, stati fisiologici particolari, ecc.) allo scopo di formulare una d. che, oltre a essere adeguata alle necessità fisiopatologiche, ottenga anche la massima compliance da parte del soggetto a cui è destinata.